Roma, 8 lug. (LaPresse) – “Scudetto 2006? Domandatelo al Consiglio federale, certo è che devono toglierlo all’Inter. E’ inutile che Moratti si nasconda dietro la morte di Facchetti, cosa che ovviamente come uomo mi è dispiaciuta molto, ma le voci non si cancellano. Se fossi nei panni del presidente dell’Inter, farei buon viso a cattivo gioco e lo ridarei indietro”. Così l’ex dg della Juventus, Luciano Moggi, arrivando all’hotel Parco dei Principi per prendere parte al processo d’appello per la radiazine decisa lo scorso 15 giugno dalla Commissione disciplinare della Figc in merito alla vicenda Calciopoli. “Tra l’altro – ha aggiunto Moggi – mi pare che manchi anche la delibera di assegnazione di quel titolo: c’è solo un comunicato stampa, quindi per me quello scudetto è ancora della Juve”.

“Sono sempre fiducioso, gli ultimi sviluppi devono far azionare il buonsenso. Dire che io ero il capo del calcio è una follia”, ha detto invece Moggi, a proposito dell’appello contro la sua radiazione. “A spiegare che non era così, che non ero io a fare una cosa così – ha aggiunto Moggi – è stato lo stesso Palazzi con la sua memoria di lunedì scorso. E’ stato un processo sostanzialmente indirizzato, ci sono tutte dentro le società di A, quelle di B no perchè non le intercettavano”.

“Il Milan è come l’Inter: mettete a confronto le mie telefonate con le loro e vi sembrerò un dilettante allo sbaraglio. Adesso rischiano anche di prendersi una causa con richieste ingenti da parte della Juventus”, attacca ancora Moggi, che poi ha aggiunto: “nel 2006 se la sono presa con il più debole perchè erano morti l’avvocato e il dottor Umberto Agnelli”.

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