Buenos Aires (Argentina), 28 giu. (LaPresse/AP) – Il caos e gli incidenti scoppiati intorno allo stadio Monumental del River Plate in seguito alla retrocessione della squadra in seconda divisione argentina minacciano anche il futuro del presidente del club Daniel Passarella e la disputa della finale della Coppa America. L’ultimo bilancio della polizia argentina parla di 89 persone ferite e 55 detenute dopo la rivolta innescata dai fan scatenati, umiliati dalla retrocessione del club vincitore di ben 33 titoli nazionali. La retrocessione è costata il posto all’allenatore Juan Jose Lopez, che si è dimesso. Il club ha comunicato sul suo sito web di averlo sostituito con l’ex centrocampista Matias Almeyda. Anche il futuro di Passarella è in bilico, ma il vincitore della Coppa del Mondo del 1978 ha già fatto sapere che non mollerà la presidenza.

Un pubblico ministero, intanto, ha ordinato la chiusura del Monumental fino a quando non saranno ispezionati i tornelli. Secondo la magistratura argentina nello spareggio contro il Belgrano c’erano almeno 12mila persone in più rispetto alla capienza massima dello stadio di 42mila. L’impianto è quello deputato ad ospitare le partite della nazionale argentina e il prossimo 24 luglio ospiterà la finale della Coppa America. Il Procuratore Gustavo Galante ha detto che la chiusura potrebbe durare un mese come una settimana, il tempo di raccogliere le prove necessarie all’indagine. “Stiamo cercando le prove di quello che è successo – ha detto Galante all’Associated Press -. Lo stadio resterà chiuso fino a quando non saranno completate le indagini e avremo tutte le prove in mano”. Immediata la replica della Conmebol, la federazione sudamericana che organizza la Coppa America. “I tifosi possono stare tranquilli. La finale della Coppa America si giocherà regolarmente nello stadio del River Plate”, ha detto il portavoce Nestor Benitez.

Per quello che riguarda il campionato, però, secondo il quotidiano argentino ‘Olé’ l’impianto della squadra argentina rischia uno stop pesante: circa 20 giornate. In pratica, il River rischierebbe di disputare in un altro stadio tutte le partite casalinghe della prossima stagione.

Come se non bastasse, Diego Armando Maradona ha presentato una denuncia nei confronti dell’ex presidente del River Plate Jose Maria Aguilar e del presidente della federazione argentina, Julio Grondona, per la cattiva gestione del club dei Milionarios. Tramite l’ avvocato Kalbermatten Alejandro Sanchez, l’ex Pibe de Oro ha accusato l’ex presidente e i vertici federali di essere ‘conniventi’ nella cattiva gestione finanziaria del più importante club argentino, ora sull’orlo del fallimento. Secondo l’avvocato Sanchez “la gestione fraudolenta di Aguilar” e il sospetto legame con “gruppi d’affari di dubbia affidabilità e solvibilità”, avrebbe generato un debito di oltre 40 milioni di pesos.

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