Torino, 26 giu. (LaPresse) – “Ho avuto molte proposte dall’estero, non al livello di Barcellona o Chelsea ma buone squadre. Le ho respinte. Però un altro inverno da pensionato a Viareggio non lo passo più: se a settembre qualcuno che mi cercava si ripropone, questa volta potrei dire di sì”. Così in un’intervista a La Stampa l’ex ct della Nazionale Marcello Lippi, interpellato poi sui nuovi allenatori di Inter e Juventus. “Cosa penso di Conte e Gasperini? Che non sono due scommesse e che faranno bene”. La mancanza di esperienze ad alti livelli per Lippi non è un problema: “Può darsi che ci sia tra i tecnici chi non riesce a imporsi oltre una certa categoria, ma il problema spesso è nella squadra di cui dispongono”.
“Contano il lavoro e le esperienze. Oltre alla società. L’esempio di Allegri al Milan – continua il tecnico viareggino – ma anche il mio nel ’94 quando arrivai a Torino dal Napoli, dimostra che un allenatore ‘nuovo’ porta freschezza di idee e il coraggio di osare cose diverse. Quando ha vicino a sé una società forte che lo protegge può far bene anche subito”. Lippi giudica quella della Roma che ha deciso di puntare su Luis Enrique “una scelta di grande fantasia e coraggio. Guardiola ha detto che non sa se riprodurrebbe altrove il modo di giocare del Barcellona senza avere i giocatori del Barcellona: la Roma non li ha e sono molto curioso di vedere come imposterà il lavoro Luis Enrique che viene da quella scuola”.
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