Torino, 24 giu. (LaPresse) – E’ un Andrea Agnelli determinato e convinto, quello che a poche ore dall’aumento di capitale sancito dal CdA della Juventus, si confessa in una intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport. “Siamo a una vera e propria svolta. E’ la risposta a chi pensava che la nostra famiglia volesse disimpegnarsi. E’ stata una giornata fondamentale, estremamente importante per la vita della nostra società. Abbiamo mezzi finanziari adeguati per completare un’operazione che ho iniziato dodici mesi fa”, ha detto il numero 1 di corso Galileo Ferraris. “Ho sempre parlato di una prima fase di quantità – ha aggiunto – e di una seconda di qualità. Ecco, siamo entrati nella seconda fase”.
E a proposito di quella ‘qualità’ promessa anche dal direttore generale Beppe Marotta, i tifosi si attendono ora risposte concrete sul mercato. “Ora ci sono i mezzi per tornare a vincere, ora abbiamo le leadership giuste a tutti i livelli, grazie a Mazzia e a Marotta”, ha aggiunto Agnelli. Facendo il punto sulla campagna acquisti, il presidente ha spiegato: “Cerchiamo gente che sappia vincere, che abbia la giusta esperienza, che completi il lavoro iniziato lo scorso anno. E qualcosa mi sembra che sia già stato fatto nonostante si sia solo alle battute iniziali del mercato”. Il riferimento è ad Andrea Pirlo. “Un’operazione sottovalutata dai media. La verità è che alla Juve è arrivato un grandissimo. E altri ne arriveranno”.
Ma è in attacco che si cerca la svolta, con la ciliegina sulla torta da mettere a disposizione del nuovo allenatore Antonio Conte. Il sogno è Alexis Sanchez, il più alla portata Sergio Aguero. “Niente nomi, di sicuro arriverà gente di primissima qualità, campioni veri. Ma non bisogna avere fretta. L’anno scorso il colpo migliore (Krasic, ndr) arrivo a fine agosto”, ha replicato Agnelli. Alla domanda se la Juve abbia perso l’appeal che aveva una volta, Agnelli risponde: “Non abbiamo perso un bel niente. Generiamo interesse a tutti i livelli, anche commerciale. Non avremo problemi con nessun tipo di giocatore, statene certi. Oggi solo il Barcellona può vantare lo ius primae noctis, per il resto non temiamo nessuno”. Una svolta arriverà grazie al nuovo stadio. “Puntiamo ad avere ricavi per 30 milioni all’anno sotto questo profilo. In generale, il piano è quinquennale e dal terzo la Juve camminerà con le sue gambe autofinanziandosi”.
Agnelli si svincola abilmente, invece, a una domanda su un possibile approdo del suo ‘amico’ Fabio Capello all’Inter. “Deluso da Capello all’Inter? Non è successo, quindi….”. Inevitabile affrontare il tema di Calciopoli: “Fu un processo sommario, in tempi brevissimi, istruito in un clima di clamore mediatico che ne condizionò l’esito”. Sull’intervento della società nel’ultima udienza napoletana, il presidente juventino ha spiegato: “Le accuse sono infondate. Semmai dovessero emergere comportamenti penalmente rilevanti sarebbero da ascrivere a Moggi personalmente. E comunque riteniamo che questi fatti non sussistano”.
La Juve attende invece ancora risposte dall’esposto alla Figc per lo scudetto 2006 assegnato all’Inter a tavolino. “Dal ricorso ci attendiamo anzitutto risposte. E che la giustizia sia davvero uguale per tutti”, ha detto Agnelli. “La restituzione degli scudetti è altra cosa e dipende dall’esito del processo penale alla fine dei tre gradi di giudizio. Solo allora si potrà richiederla”. “Ma l’esito del ricorso – ha aggiunto Agnelli – che attendiamo con pazienza da 14 mesi, è fondamentale: non si può comprendere il processo di Napoli se non si ricorda come iniziò e che cosa divenne il processo sportivo”.
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