Cremona, 21 giu. (LaPresse) – Dall’interogatorio di oggi davanti al procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, sono emerse delle “divergenze” tra la versione del commercialista bolognese, Francesco Giannone, e dell’ex bomber della Nazionale, Beppe Signori. Lo ha detto l’avvocato Fausto Bruzzese, che assiste Giannone e il suo collega Manlio Bruni, al termine del lungo colloquio in Procura a Cremona. “Le divergenze che sono emerse oggi – spiega Bruzzese – si erano evidenziate anche nel primo interrogatorio. Signori dice di aver partecipato alla riunione del 15 marzo scorso (nello studio dei due commercialisti bolognesi, ndr) quasi in modo inconsapevole e questo diverge dalla nostra dichiarazione”. Signori, infatti, aveva detto di essersi recato nello studio dei due professionisti ma di aver appreso lì della ‘combine’ per truccare l’esito di alcune partite a cui avrebbero preso parte anche il capitano del Bari, Antonio Bellavista, il titolare di alcune agenzie di scommesse, Massimo Erodiani.
L’avvocato Bruzzese spiega anche che”l’interrogatorio di oggi si è basato essenzialmente sull’incontro del 15 marzo scorso, prodromico della partita Inter-Lecce, che poi risultò essere un match non truccato”. Il procuratore Di Martino si è anche soffermato sulle ‘regole’ per le scommesse tra i “bolognesi” e i giocatori di Singapore, che sarebbero state decise proprio durante quell’incontro. “Il dottor Bruni e il dottor Giannone non hanno mai avuto rapporti diretti con gli scommettitori asiatici – ha aggiunto il legale – e questo è stato ribadito anche oggi. Secondo la Procura, infatti, i rapporti con Singapore sono da riferirsi ad altri”. L’avvocato Bruzzese nelle prossime ore presenterà istanza di revoca delle misure cautelari per Giannone, attualmente agli arresti domiciliari. Domani, sempre dal procuratore Di Martino, sarà interrogato Erodiani, arrestato nell’ambito dell’inchiesta e ora ai domiciliari.

