Torino, 20 giu. (LaPresse) – “Nessun rifiuto, anzi ho ricevuto solo tanti si”. Queste parole pronunciate da Massimo Moratti solo una settimana fa sembrano già ultra datate. L’Inter che ha dominato in Italia e nel mondo fino a dodici mesi fa è ancora senza un allenatore e all’inizio del raduno mancano solo venti giorni. Dopo il no di Marcelo Bielsa, di Carlo Ancelotti, di Sinisa Mihajlovic e l’impossibilità di arrivare all’emergente Andre Villas Boas, oggi è sfumata anche la pista che portava a Fabio Capello.
Il Ct dell’Inghilterra era il prescelto di Massimo Moratti per sostituire Leonardo, ma lo scoglio rappresentato dalla federazione inglese è risultato insormontabile. Nonostante i contatti intercorsi tra le parti la Fa ha ribadito di non aver alcuna intenzione di lasciar partire a cuor leggero il suo commissario tecnico. Con la qualificazione agli Europei ancora da conquistare, la Federazione inglese crede non sia il caso di cambiare. Nonostante le critiche che continua a ricevere in Gran Bretagna, i bookie che quotano l’arrivo di Redknapp al suo posto, Capello per il momento resterà a Londra.
La situazione inizia ad assumere contorni preoccupanti e lo stesso Moratti oggi è apparso piuttosto infastidito. Intercettato come sempre sotto gli uffici della Saras, il patron nerazzurro ha glissato sull’argomento: “L’allenatore? Non so niente, non ho potuto seguire le vicende legate al nome del nuovo tecnico. Non so niente davvero non posso dire niente. Parlate con Branca e gli altri dirigenti che mi devono chiamare”, ha detto. Praticamente chiusa anche la pista che porta a Sinisa Mihajlovic. In una nota pubblicata sul sito della Fiorentina la società gigliata ha fatto sapere che: “il rapporto professionale esistente fra il tecnico e la società non è in discussione”.
Chi invece farebbe carte false per allenare l’Inter è Walter Zenga, che pur ammettendo di non aver mai avuto contatti, ha però dichiarato al sito della Fifa che “se mi fosse stato offerto di allenare l’Inter certamente non avrei rifiutato”. A questo punto due le strade da seguire: puntare su un tecnico proveniente dall’estero e i nomi in ballo restano quelli di Guus Hiddink e Luciano Spalletti; affidarsi ad un tecnico italiano di provata esperienza e affidabilità: Delio Rossi e Giampiero Gasperini in corsa.
Moratti non ha mai nascosto l’apprezzamento per il santone olandese. Ma anche in questo caso c’è da superare la reticenza della federazione turca a liberarlo. In predicato di tornare al Chelsea, Hiddink è stato scavalcato da Villas Boas nelle preferenze di Abramovich ma per lui potrebbe aprirsi un’esperienza italiana che l’aveva sfiorato già l’anno scorso quando si parlava di contatti con la Juve. Un contratto blindato con lo Zenit appare tenere lontano anche Luciano Spalletti, altro tecnico gradito al presidente e al suo entourage. Restano i due tecnici italiani, una soluzione che appare al momento quasi come un ripiego.
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