In caso di nessuna offerta al bando del Comune che non può essere subaltato
Sul bando del Festival di Sanremo 2026 ormai non si può più parlare di conto alla rovescia bensì di ore decisive. Il 6 maggio scorso c’è stato un summit interno alla Rai tra i dirigenti accreditati per mettere a punto il prospetto da presentare al Comune di Sanremo. Il 13 maggio il piano e la strategia verranno illustrate nel corso del cda. Il bando di assegnazione scade il 19 maggio, addirittura tre giorni prima del giudizio d’appello presentato dalla Rai al Consiglio di Stato in seguito alla decisione del Tar della Liguria di dichiarare illegittimo l’affidamento diretto del Festival alla Rai.
Le richieste all’interno del bando
Il bando presentato dal Comune di Sanremo è nettamente più oneroso per le casse della Tv di Stato. I 5 milioni annuali di costo per l’assegnazione sono diventati 6,5 milioni, oltre a una percentuale non inferiore all’uno per cento su tutti gli introiti derivanti dai proventi pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi concessi. Ovviamente, Rai Pubblicità con gli incassi degli inserzionisti dovrà pure provvedere a organizzare le manifestazioni di piazza a corredo del Festival, come accade già. Chi si aggiudicherà il bando dovrà trasmettere l’evento e non provvedere a un eventuale subappalto.
Se il bando va deserto…
Ma che cosa accade se nessuno dovesse presentare l’offerta di acquisizione? Si andrebbe inevitabilmente a trattativa privata, confermano dal Comune di Sanremo. Quindi arrivare alla trattativa privata eludendo i paletti del bando potrebbe diventare anche la strategia della Rai. Con il rischio di essere beffata qualora ci dovesse essere qualche altro pretendente. Se il Festival di Sanremo continuerà sulla Rai non potrà avere le date tradizionali perché dal 6 al 22 febbraio sono in programma le Olimpiadi di Milano-Cortina che la Rai trasmetterà assieme ai Giochi paralimpici in programma dal 6 al 15 marzo.
Le date previste di Sanremo 2026
Quindi non resta che ‘incastrare’ il Festival 2026 nella settimana dal 23 al 27 febbraio, oppure dal 2 al 6 marzo. Tuttavia, se la Rai perde il Festival di Sanremo scatta il piano B. Ci sono città e regioni che hanno già dato la disponibilità a ospitare il Festival della canzone italiana. In pole c’è Torino, ma anche la Campania con la Costiera amalfitana, la Puglia terra di Modugno e la Sicilia si sono dichiarate ben fiere e disponibili di prestare il loro territorio all’evento.
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