Ferretti: "Non siamo schiavi del pubblico"

“Abbiamo visto cadere il Muro di Berlino, sembrò la fine della storia. Doveva seguire il regno del libero/democratico/progresso ma fu vendetta della geografia e del meteo. Ricordate le primavere arabe? Il mondo si sgretola, rotola via. Succede, è successo: si sgretola e via”. Con queste parole lette da Giovanni Lindo Ferretti davanti ai giornalisti, i Cccp–Fedeli alla linea, band che ha fatto la storia del punk italiano, con la sua formazione originaria – Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur – ha annunciato che questa estate saliranno di nuovo sul palco dei principali festival italiani per “un’ultima chiamata”.

Poi ognuno per la sua strada, come ha ribadito lo storico leader Ferretti con un passato vicino a Lotta Continua e oggi “sostenitore” dell’attuale governo di centrodestra. “Non c’è alcuna voglia di dimostrare che i Cccp sono vivi e lottano insieme a noi, i Cccp è qualcosa che è successo. Ci siamo trovati con un pubblico nuovo che ci ha dato una energia incredibile, ma non dobbiamo conquistarlo aggiungendo qualcosa. Al massimo possiamo consolarlo”, ha dichiarato Ferretti con la sua proverbiale tagliente eloquenza.”Nulla è stato dovuto a scelte strategiche o a programmi ma – ha detto il musicista Massimo Zamboni – a caso e istinto, tutti esauriti è stato il ricercarsi della moltitudine, con affetto e riconoscenza, i nuovi arrivati afflitti da mancanza d’aria hanno inneggiato con noi a Mishima e Majakovski, è stato confortante e per questo è ora di chiudere, altre chiamate non ci saranno”.

Le date dei concerti

Sette date dal 30 giugno al Circo Massimo, per passare poi dal Castello di Legnano all’ex base Nato di Napoli, dalla Fiera del Levante a Bari a Villa Contarini a Padova, fino al gran finale al Teatro Antico di Taormina. “E’ il palcoscenico che fa la storia dei Cccp, che sono bestie da palcoscenico e il nostro pubblico sono animali da reddito. Si parte sulle rovine di Roma al Circo Massimo e si finisce sulle rovine greche al Teatro di Taormina il 30 luglio”, ha spiegato ancora Ferretti. Il 24 luglio altra data importante presso piazzale Federico Fellini di Rimini.  

Intanto il 28 marzo esce la registrazione audio e video del ‘Gran Gala Punkettone’, spettacolo dei Cccp tenutosi nell’ ottobre 2023 al Teatro Valli di Reggio Emilia, in occasione dell’inaugurazione di ‘Felicitazioni’, la mostra tenutasi ai Chiostri di San Pietro nel cuore della città emiliana e che ha registrato oltre 45mila visitatori. Quasi trentaquattro anni dopo i loro ultimi concerti, i Cccp – Fedeli alla linea sono tornati con una serie di concerti soldout all’AstraKultur di Berlino la scorsa estate, lì dove tutto è iniziato. “Siamo una cellula risvegliata e godiamoci questo momento”, ha detto Ferretti. “Sono stato il più sorpreso di questo nostro risveglio” perché “io non avevo alcuna voglia di tornare sul palco, poi ritrovarmi con Zamboni e Annarella mi hanno travolto. A Berlino lo stupore erano i tanti ragazzini sotto il palco”, ha ammesso ricordando poi che “alcune canzoni dei Cccp sono diventate come preghiere, siamo riusciti a toccare il cuore. Era quello che un tempo faceva la poesia, siamo come dei bardi di una generazione”.

Cantori di un mondo che non c’è più, come vedono il mondo di oggi e quello che sta accadendo? “A 72 anni non ho più l’arroganza di scrivere di nuovo ‘Spara Juri’. Percepisco quote di dissenso nel nostro pubblico, ma è un problema che né io e né loro possiamo risolvere. C’è reciproco rispetto ma non siamo servi del nostro pubblico, al massimo si può arrivare ad una sana scissione”, ha detto Ferretti. Non poteva, infine, mancare un riferimento all’attualità politica con particolare riferimento a quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina. “Noi non siamo referenti politici se non di noi stessi. Io ho dell’Ucraina un’opinione di cui mi vergogno, ma di cui al massimo parlo con Massimo ed Annarella”, ha concluso il leader dei Cccp. 

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