Intanto si attende il nuovo album, 'Lauro': "Quando sarà pronto? Ci vuole il tempo giusto"
La storia autentica e appassionata di un fenomeno musicale, che in soli dieci anni in una combinazione di talento, determinazione, sacrificio e instancabile lavoro, è arrivato al successo. Dai flashmob urban in piazza Duomo alle chiuse al ‘villaggetto’ di San Felice Circeo dove con la band sono nate hits come Rolls Royce, fino alla ribalta sul palco dell’Ariston di Sanremo con Boss Doms e da lì la metamorfosi in icona glam, punk-rocker, pop star e addirittura perfomer con abiti Gucci e trucchi alla ‘Ziggy Stardust’ contro ogni stereotipo. L’ascesa di Achille Lauro adesso diventa un docufilm, dal titolo emblematico ‘Ragazzi Madre – L’Iliade’, e da giovedì 14 dicembre disponibile in esclusiva su Prime Video. “Non è una storia, ma un poema epico“, e proprio come nelle grandi epopee omeriche narra un viaggio complesso, pericoloso e ambizioso. “Perché l’Iliade? Ho affrontato la simbologia cristiana in tutti i modi, ma ora sono molto attratto dall’iconografia greca. Prima dell’Iliade c’è tra l’altro l’Achilleide, dove Achille viene dato in consegna dalla madre a un centauro, che è poi la metafora della mia vita”, ammette il cantante confrontandosi con i fan al cinema Antares di Montesacro, il quartiere dove Lauro De Marinis è cresciuto, a un evento speciale organizzato da Alice nella Città in collaborazione con l’Assessorato Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale nell’ambito delle attività di Aspettando Alice. Il docufilm, directed by Achille Lauro e prodotto da De Marinis Group in collaborazione con Prime, apre per la prima volta il sipario sulla storia unica e sulla vita privata dell’artista, offrendo senza filtri un inedito ritratto degli aspetti più intimi del suo mondo, fino a oggi estranei alla narrazione mediatica seguendo gli ultimi dieci anni di carriera.
Un percorso ambizioso dal nulla al successo, un’Iliade di battaglie nella strada che ha portato Achille alla sua consacrazione, da icona urban della periferia romana, ragazzo-madre di amici e figli di nessuno a rockstar sui palchi internazionali e imprenditore di successo fino ad approdare al Palazzo delle Nazioni Unite di New York come rappresentante della Musica Italiana, in cattedra di fronte una platea di giovani studenti provenienti da tutto il globo. “La nostra musica è commistione con la vita, il percorso si è evoluto. La musica è una foto, di quello che siamo e quello che saremo. Ora per me si chiude un cerchio e se ne apre un altro. La direzione creativa è in generale la fissa che ho sempre avuto in tutti i progetti”, spiega il cantante romano. Per Achille Lauro la musica ha rappresentato fin dall’infanzia il bisogno viscerale di esprimere se stesso, e la scrittura, come più volte riaffermato, è stato lo strumento salvifico che lo ha traghettato verso l’esplorazione dei suoi personali mondi musicali. “Questo docu lo dedico a tutte le persone che ne fanno parte. Da chi ha fatto queste canzoni fino a chi le accoglie”, dice oggi Lauro.
Nell’attesa di rivedere Achille Lauro anche live sui palchi italiani nel 2024, è possibile visitare online il suo museo virtuale Directed by Achille Lauro, un innovativo progetto artistico, un incubatore di idee, esperienze creative, opere fisiche e digitali, promotore di collaborazioni con artisti emergenti e affermati del mondo dell’arte, del fashion e del design. Il tutto in attesa anche del suo prossimo album (‘Lauro’), che ormai manca da due anni: “Quando sarà pronto? Usciamo da un periodo in cui abbiamo fatto tantissimo. Dieci anni ci sembrano trenta. Ora stiamo lavorando alla migliore musica di sempre, ma ci vuole il tempo giusto“, rilancia il cantante romano. “La cosa più bella delle canzoni è che non c’è una logica – conclude ironico – Nessuna regola di marketing, anzi noi più volte abbiamo cercato di sabotare questa carriera andando sempre contro. Siamo un roller coaster di emozioni”.
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