Il disco uscirà il prossimo 21 gennaio ed è stato anticipato da due singoli: 'Un pezzo di universo' e 'Flashback'

Gemello, artista e rapper punto di riferimento nella scena urban, annuncia ‘La Quiete’ (Honiro – under exclusive license to Believe), il nuovo album che uscirà venerdì 21 gennaio. Il disco è stato anticipato dai due singoli ‘Un pezzo di universo’, che lo ha visto collaborare con due tra le penne più influenti nel panorama italiano, Coez e Gemitaiz, e ‘Flashback’, brano che ha rivelato invece il lato più intimo e personale di Gemello e che lo ha visto per la prima volta cimentarsi con il canto. “Il titolo del nuovo disco – spiega l’artista – è un omaggio a un gruppo post-hardcore di Forlì, La Quiete. Con questo album ho deciso di sperimentare un po’ di più e mettermi in gioco davvero per la prima volta con più ritornelli cantati, basi diverse e strofe meno serrate”.

Qui Gemello, per la prima volta, utilizza nuove sonorità più legate al mondo dell’indie, e si cimenta con il canto, mai esplorato prima nel corso della sua carriera. Su ‘Un pezzo di universo’ l’artista racconta a LaPresse: “Il primo passo è stato quando Neffa ha dato questa base a Coez, ma non aveva scritto un testo. Mi piaceva, ho detto a Coez ‘scriviamo noi’, e poi Coez ha ricantato il ritornello. Abbiamo fatto una ‘combo’ di noi tre ed è diventato il primo singolo. È un pezzo forte, ed è un onore che la base l’abbia fatta Neffa, ed è stato bello farlo con due amici”.

Per la realizzazione del disco è stato fondamentale un periodo trascorso al Circeo a lavorare isolati da tutto. “Ho voluto mettermi in gioco con il canto. Il fulcro di questo disco è stato fatto quando abbiamo affittato a settembre questa casa al Circeo a picco sul mare”. Poi le ‘rifiniture’ in studio a Roma, come per il brano ‘Risalirai’, cantato con Carl Brave: “A Prati c’è questo studio, Carlo ha sentito la musica e gli è piaciuta, ha voluto cantarla con me e ha scritto alcune parti”. Nell’album ci sono brani anche molto poetici, come ‘Con te’ e ‘E adesso?’, e Gamello sottolinea: “Sono sempre stato affascinato dalla poesia. Tutto quello che uno scrive nei dischi è uno spaccato di vita, rispecchiano le cose che succedono nella vita, tutto è molto autobiografico. C’è un rispetto di me stesso, c’è sempre un po’ di amarezza, ma sempre una porta aperta in tutto, anche nelle storie che finiscono”.

Così, con un disco completo, potente e poetico, ora l’artista pensa ai live, anche se, spiega, “ci sarà tantissimo accumulo per i concerti. Io comunque – anticipa – tirerò su una band e da fine gennaio faremo le prove. Penso che da marzo-aprile partirà il tour. Non c’è cosa più bella che portare il disco dal vivo. A noi questa situazione fa male al cuore, ci serve il contatto con le persone”.

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