La figura di Gesù affascina il cinema

Il Vangelo secondo il cinema si arricchisce di nuovi capitoli, continuando a interessare gli spettatori a più di 2000 anni dagli eventi narrati nel testo sacro del cristianesimo. Lo dimostra il successo che sta riscuotendo ‘The Chosen: ultima cena’, nuovo capitolo della serie sulla vita di Gesù ideata nel 2017 da Dallas Jenkins e inizialmente prodotta ricorrendo al crowfunding. I primi due episodi della quinta stagione sono in programmazione nelle sale italiane in occasione della Pasqua e hanno già ottenuto il riconoscimento del pubblico: oltre 45mila presenze in pochi giorni dal suo debutto il 10 aprile, al punto da prolungarne le proiezioni al cinema sino al 23 aprile. La produzione estende ben oltre il tracciato dei vangeli la vicenda terrena di Cristo, a tratti romanzandola, umanizzando il personaggio e dando ampio spazio all’attività dei discepoli, veri protagonisti.

La figura di Gesù, insomma, affascina il cinema e i vangeli continuano a essere fonte di ispirazione (e di guadagni) per produttori e registi. Nel 2004 ha fatto discutere (per la violenza delle scene) ‘The Passion of the Christ’ di Mel Gibson, incentrato sulle ultime ore del Nazareno, girato in parte a Matera e con una rilevante quota di cast italiano (da Monica Bellucci a Sergio Rubini, passando per Claudia Gerini e Rosalinda Celentano). Il blockbuster – tra l’altro recitato in latino e aramaico – avrà un seguito, ora in pre-produzione, sempre affidato a Gibson e che vede un nuovo impegno di Cinecittà. Il titolo dovrebbe essere ‘Resurrection’ e quindi raccontare le vicende successive alla resurrezione. L’uscita? Forse già nel 2026 ma su questo non ci sono certezze.

Nell’attesa gli appassionati possono solo sbizzarrirsi a suon di rassegne sui titoli storici a tema Gesù. ‘Il Re dei re’ con Jeffrey Hunter e ‘La più grande storia mai raccontata’ (Max von Sydow nei panni di Cristo e Charlton Heston in quelli di Giovanni Battista) per cast, solennità e data di uscita (1961 e 1965) possono essere annoverati nella categoria dei kolossal, alla stessa stregua de ‘La tunica’, ‘Ben Hur’, ‘Quo Vadis’ e ‘I dieci comandamenti’, altri classici a tema biblico spesso mandati in onda in tv nel periodo pasquale. Tra i più fedeli ai vangeli uno dei caposaldi è ‘Gesù di Nazareth’, miniserie di Franco Zeffirelli del 1977 trasmessa su Rai1 e poi portata in sala in versione ridotta. ‘Il Vangelo secondo Matteo’ di Pier Paolo Pasolini (1964) è un trionfo del realismo anche grazie all’impiego di attori non professionisti.

Sul finire degli anni 80 su Canale 5 ecco ‘Un bambino di nome Gesù’, centrato sull’infanzia di Cristo e basato sui vangeli apocrifi. Alessandro Gassman interpreta il ruolo del Nazareno adulto che compare in diversi flash-forward. Ci sono poi le produzioni ‘eretiche’ (spesso accusate di essere tali anche in senso religioso), come ‘L’ultima tentazione di Cristo’ di Martin Scorsese (1988) che scatenò polemiche in Italia e non solo. Quindici anni prima era uscito ‘Jesus Christ superstar’ tra i musical più famosi di sempre, con un Gesù calato in un contesto decisamente hippie. Nel 1998 Kim Rossi Stuart è il Gesù de ‘I Giardini dell’Eden’ dove si punta a ricostruire gli anni della formazione del futuro Messia prima che intraprenda la sua missione. Adriano Celentano in ‘Joan Lui-ma un giorno nel Paese arrivo io di lunedì’ (1985) è un predicatore dalla misteriosa identità che richiama chiaramente Gesù tornato sulla Terra in età moderna in una sorta di parusia. Non manca la commedia: nel 1979 esce ‘Brian di Nazareth’ che racconta le vicende dello sfortunato protagonista scambiato da tutti per il Nazareno, subendone lo stesso destino. 

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