Prix Italia, Rai Play lancia 'Playing Memories': un programma per l'internazionalizzazione della cultura italiana

Un viaggio innovativo e visionario che ripercorre le avventure creative di 120 giovani artisti, la maggior parte provenienti dai migliori Istituti di alta formazione nel campo delle discipline artistico-musicali d’Italia, mentre altri 24 arrivano da tutto il mondo. “Playing Memories”, presentato in anteprima a Napoli martedì 21 ottobre, durante la 77a edizione del Prix Italia – il concorso internazionale per broadcaster della Rai, arriva su RaiPlay dal 5 novembre.

La docuserie, caratterizzata dalla narrazione discreta e rispettosa di Marco Liorni, nasce con l’obiettivo di dare spazio all’arte in tutte le sue forme – danza, musica, arti visive, arti sceniche, scultura, pittura e fotografia – incoraggiando i partecipanti a confrontarsi in un autentico scambio interculturale misurandosi in otto residenze artistiche sparse per l’Italia e attraverso sedici live performance in giro per il mondo.

Ogni gruppo è composto da 15 performer di varie discipline, selezionati tra gli Istituti di alta formazione nel campo delle discipline artistico-musicali italiani e internazionali più prestigiosi. L’elemento comune a tutti gli spettacoli è il repertorio composto da brani sia tradizionali che contemporanei della musica italiana, di qualsiasi genere, edita e inedita. Lo spettacolo viene portato in scena due volte: la prima nella città ospitante l’ultimo giorno di residenza artistica, la seconda in una città straniera. Tra i guest delle puntate Diana Del Bufalo, Dito nella Piaga, Michele Bravi, Margherita Vicario, Dardust, Roy Paci, Mirkoeilcane, Peppe Vessicchio.

“Playing Memories” è un programma Rai Contenuti Digitali e Transmediali – direttore Marcello Ciannamea – ideato da Stefano Mastruzzi e prodotto da Saint Louis College of Music, finanziato dal PNNR, regia di Claudio Ammendola.

La docu-serie è stata realizzata in partnership con il Conservatorio Alfredo Casella di L’Aquila, la Fondazione Accademia Teatro alla Scala, la RUFA (Rome University of Fine Arts) e l’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche a Roma).