Intervistato da LaPresse, l'attore parla senza filtri dell'amore per il suo Pietro e ribadisce la sua innocenza rispetto alle accuse mossegli dalla ex moglie Virginia De Agostini
"Mio figlio Pietro è la ragione per cui sono rimasto a Torino e non sono andato via dall'Italia. Voglio vederlo crescere. Non ho rimpianti". Semplicemente come un padre, Daniel McVicar, l'ex star della soap 'Beautiful', si racconta a LaPresse dopo avere negato tutte le accuse mossegli dalla ex moglie Virginia De Agostini, quelle di violazione degli obblighi di assistenza familiare e lesioni aggravate, per cui è stato rinviato a giudizio al tribunale torinese. Accuse rispetto alle quali si è dichiarato "innocente e contrario ad ogni tipo di violenza". L'attore parla senza filtri dell'amore per il suo Pietro, il bambino di quasi sette anni nato dal matrimonio avvenuto nel 2011 con la De Agostini, dentista e pattinatrice conosciuta in tv, a 'Notti sul ghiaccio', e per cui si è trasferito sotto la Mole.
Torino resta la sua città, nonostante tutto?
Vivo qui dal 2007. Nel 2014 c'è stata la separazione da mia moglie. Nonostante le accuse dolorose mosse a mio carico, sono rimasto a Torino per poter stare vicino a mio figlio Pietro che amo immensamente e con il quale ho uno splendido rapporto. Mi difenderò per provare la mia innocenza. Lotto con le unghie e coi denti. Faccio una vita semplice. Come tanti padri. Porto mio figlio a scuola e vado a prenderlo. Non ho voluto essere un papà lontano. Alle spalle ho la drammatica esperienza di perdere un figlio: è accaduto nel 2011, aveva 22 anni. E' stato un incidente stradale. Un lutto enorme nell'anno in cui è morto anche mio padre. Con Pietro, il mio ultimogenito, ho voluto essere presente il più possibile, senza tate o baby sitter.
Che padre si considera?
Un papà e un 'mammo' a 360 gradi. Mio figlio sta con me spesso, non un week-end ogni tanto. E lo chiamo tutte le sere. Pietro il 3 giugno compie 7 anni. Il mio compleanno sarà due settimane dopo. Ci scambieremo i regali, io e lui.
Lei è un 'americano a Torino', che è anche il titolo di un suo spettacolo teatrale. Cosa fa di tipicamente 'a stelle e strisce' quando è con suo figlio?
Faccio una cucina italiana, ma anche piatti dell'America. E ho una mia ricetta messicana, quando siamo in campeggio in tenda, anche questa una cosa molto americana, e cuciniamo all'aperto. Si chiama 'Burraco', un 'Burrito-Taco'. Ma il piatto preferito di Pietro è la mia 'Spaghetti carbonara'. Mio figlio poi gioca a basket, un'altra cosa molto americana.
A Torino ha trovato sostegno?
Io ho fatto la scelta di restare single dopo la separazione, ho pensato fosse meglio per mio figlio. Qui ho amici, certo. Ma sono defilato, totalmente dedicato al mio bambino.
Come vede il suo futuro?
Non escludo di tornare nel mondo dello spettacolo. Ma il mio futuro è restare col mio bimbo e vederlo crescere. Io ho sempre qualcosa in cantiere. Insegno anche recitazione in italiano a Milano in una accademia di cinema. Ho studiato con grandi maestri e posso trasmettere agli studenti di oggi la grande tradizione di un'arte e di un mestiere.
E per suo figlio cosa desidera?
Pietro è ancora un bambino. Non voglio spingerlo in una direzione particolare. Lo seguo nei compiti, certo, e sono una guida. Leggiamo ogni sera una poesia in inglese. Anzi, ormai è lui che la legge a me.
La prossima udienza del processo sarà a ottobre. Ha fiducia nella giustizia italiana?
Ho speranza. Sono un ottimista.
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