Abituato alla vita sotto i riflettori, ma anche timido e insicuro. Così il rapper entra in autoanalisi grazie al nuovo disco: "Sembra un album cupo, ma mi è servito per combattere le mie ansie"
Una vita sempre sotto riflettori, lustrini, celebrità, social. Poi, però, c'è l'altra faccia della medaglia. E Fedez è uno dei personaggi che attualmente incarnano meglio i due aspetti della celebrità. Istrionico, al centro dell'attenzione, ma anche timido e schivo. Proprio da questa dicotomia nasce 'Paranoia Airlines', il suo nuovo album, il primo da solista dopo la rottura del sodalizio con J-Ax, di cui non può parlare per un patto di riservatezza. "Ad un primo ascolto sembra un disco più cupo rispetto ai precedenti ma in realtà è un lavoro introspettivo. Per me è stato terapeutico. Ho capito come affrontare i molti lati d'ombra della mia persona, è stato un ottimo modo per esorcizzare le paure e lasciarle alle spalle. E' arrivato il momento di superare certe ansie", racconta il rapper.
Un'urgenza, quindi. Forse addirittura un'esigenza. Ecco perché 'Paranoia Airlines' esce adesso, venerdì 25 gennaio, senza aspettare periodi commercialmente più propizi, magari lontani dal Festival di Sanremo. "Dopo tre anni in coppia volevo lavorare da solo in studio. Le tracce erano pronte e mi sembrava ingiusto lasciarle impolverare per delle logiche di mercato", la confessione. Il tutto, con un fil rouge: "Un principio di autoanalisi e di esorcizzazione delle paure". Quelle paure, metaforicamente, Fedez le ha caricate a bordo di un aereo per spingerle il più lontano possibile. E' così che la presentazione dell'album si materializza all'aeroporto di Linate, in un locale con affaccio sulla pista, lungo la quale campeggia un velivolo brandizzato, a bordo del quale pochi fortunati fan sono potuti salire per ascoltare in anteprima le 16 canzoni del nuovo progetto, tra cui quelle con le collaborazioni di Zara Larsson, Lp, Trippie Redd, Tedua, Emis Killa, Dark Polo Gang e Annalisa.
Fedez butta via tutti i timori, tranne uno. C'è un palco che lo terrorizza, quello di Sanremo: "Fare promozione al Festival? La verità è che mi cago sotto ad andarci. Un po' di anni fa ho accompagnato Fragola e mi sono immaginato lì… Non ce la farei. Il mio punto debole è la paura di cantare in tv. Lo potrei fare, ma la vivrei molto male". A proposito di televisione, 'X Factor', a dispetto delle indiscrezioni degli ultimi mesi, è ancora in forse: "Sono stato interpretato male. Il mio non era un grande addio, ho solo tirato le somme dopo 5 anni. Ma devo ancora capire cosa vorrò fare in futuro".
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