Renzo Rubino a Sanremo con ‘Custodire’: “Un appello ai miei genitori separati”

Renzo Rubino a Sanremo con ‘Custodire’: “Un appello ai miei genitori separati”

Il brano, prodotto da Giuliano Sangiorgi, sembra una canzone d’amore ma il vero significato è molto più complesso e doloroso

"Il Festival di Sanremo è come il Natale. A qualcuno piace, ad altri no. A me sì, tanto". E' con questo spirito che Renzo Rubino torna sul palco dell'Ariston, dopo tre edizioni di assenza, con il brano 'Custodire', prodotto da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. La canzone, c'è da dirlo, non è travolgente al primo ascolto. Ma quando è lo stesso Renzo a raccontarne il significato e a farla riascoltare, in un attimo cambia volto. Quella che sembra una canzone d'amore, assume un altro senso. "E' tutto quello che vorrei che si dicessero i miei genitori, che invece non si parlano più". Ed è proprio in quel momento che le frasi del testo diventano finalmente comprensibili e che si entra in empatia con Rubino e con quello che canta. "Una notte di settembre mi sono chiesto perché faccio musica.
Mi sono autopsicanalizzato e ho capito che forse ho avuto delle mancanze. Volevo essere ascoltato, cercavo comprensione, e tutto partiva dal mio nucleo famigliare. La separazione dei genitori ormai è un argomento scontato, ma in realtà non se ne parla mai".

Così, è lui a decidere di farlo, su un palco importante come quello dell'Ariston. E se serve che spieghi di cosa parla il brano, un motivo c'è: "Mi sembrava volgare e invadente metter parole come mamma o papà. Poi, in questo modo ognuno ci può vedere quel che vuole, e va bene così". E' sereno e soddisfatto del suo lavoro, Renzo. Anche perché ci arriva dopo un periodo in cui ha pensato di allontanarsi dalla carriera di cantante. "Sono tornato a Martinafranca, in Puglia. Ho pensato che non avrei mai più fatto musica. Ho avuto paura. Poi sono tornate le canzoni, ho iniziato a scrivere ed è venuto fuori questo disco che mi piace tantissimo. Ed è tornata anche la voglia di fare il Festival".

L'argomento genitori, è evidente, è delicato per Renzo. Tanto che la canzone, dice, non l'ha fatta ascoltare a mamma e papà. Quindi, ancora non ha avuto reazioni. Solo suo padre, che ha sentito dire di cosa parla il testo, ha commentato: "Io e tua madre non ci diremmo mai niente". Con Rubino, però, al Festival ci saranno due esempi di amore duraturo. Nonna Mimma e nonno Michele: lui è già una star, visto che è il volto che compare sulla copertina del disco 'Il gelato dopo il mare'. I nonni stanno insieme da sempre: "L'amore eterno – sorride Renzo – esiste, ma ha diverse forme". Anche se, confessa, nonno Michele lo segue solo nella speranza di vedere Alba Parietti dal vivo.

Nella serata dei duetti, il venerdì, con lui sul palco ci sarà Serena Rossi: "E' una pazza. Vedendola ho pensato 'questa è matta, devo farci qualcosa'. L'ho chiamata e dopo aver sentito il pezzo si è commossa. Ho capito che ha la sensibilità giusta per far diventare il brano un vero dialogo". Le esibizioni di Rubino saranno coloratissime, con abiti Missoni. E dopo? Dove andrà? "Io vivo in Puglia, a Martinafranca. Si può fare musica anche restando lì".

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