Villaggio e la passione per il calcio: Scusi, chi ha fatto palo?

Villaggio e la passione per il calcio: Scusi, chi ha fatto palo?

Un amore incondizionato e sempre vivo nel cuore dell’attore, dentro e fuori dal set

"Scusi, chi ha fatto palo?": Fantozzi appeso al cornicione di una finestra, mentre sta andando dal super mega direttore per assistere alla proiezione della corazzata Potemkin e intanto si gioca Inghilterra-Italia, che per tutta risposta riceve un cazzotto in faccia, rimarrà nell'immaginario collettivo di generazioni. Perché Paolo Villaggio, tifoso sampdoriano doc, ha sempre avuto una inclinazione calciofila; inclinazione che ha infilato sistematicamente nei suoi film. L'annuale partita tra scapoli e ammogliati, arbitrata dal ragionier Filini, ne è un chiaro, divertentissimo esempio: Fantozzi scende in campo (una sorta di palude dopo un diluvio epocale) con la coppola in testa, la maglia numero 13 sulle spalle e una catastrofica, incredibile, inevitabile propensione per gli autogol. "Tiri lei… Tiri io!", ma nella porta sbagliata: poteva forse essere diverso?

"Sono sampdoriano dalla nascita, in pratica siamo nati insieme, anzi io sono più vecchio", era solito ricordare Villaggio. Il giorno in cui la squadra di Vialli e Mancini, del presidente Mantovani, conquistò lo scudetto, nell'ormai lontano 1991, lui era lì, nella tribuna di Marassi, vestito in giacca e cravatta, con una coccarda blucerchiata all'occhiello, fiero e commosso: "Dovrei vivere queste situazioni con distacco, ma non si può", aveva commentato con un filo di imbarazzo. Dilungandosi, poi, su alcuni, tipici sintomi patologici: "Mani spugnate, leggera tachicardia, poca salivazione. Dovrei vergognarmi, ma li ho tutti 'sti sintomi. Però li controllo, yu-huuu". Niente di più falso, in realtà.

La Samp lo piange, adesso. La società in maniera formale, il presidente Ferrero attraverso un tweet: "Arte, emozioni, ricordi, amicizia, risate, lavoro. Queste sono le cose importanti della vita. Ciao Paolo". E poi Roberto Mancini, il Mancio: "Sono molto triste per la scomparsa di Paolo Villaggio, un grande amico, un grande attore e tifoso sampdoriano doc".

Fantozzi non ha solo declinato il verbo calcistico. E' stato anche "azzurro di sci" in un mitico week end a Courmayeur, giocatore di tennis in sfide improbabili con Filini di mattina presto e con temperature glaciali, ciclista vessato dal capo che inforcava la bicicletta senza sellino. Ricordi, ora, mostruosamente proibiti.

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