E il M5S va all'attacco: "Non fa informazione, valutare chiusura di Porta a Porta"
"Cara Presidente, cari Consiglieri, poiché alla vigilia di vostre importanti decisioni alcuni giornali tornano su una possibile differenza tra artisti e giornalisti nel superamento dei tetti retributivi, mi permetto di sottoporvi qualche breve e rispettosa riflessione". Inizia così la lettera che Bruno Vespa ha inviato al Consiglio di amministrazione della Rai e anticipata da Repubblica. "La norma del 2007 che esonera dai tetti le prestazioni professionali e artistiche che si svolgono nelle società a partecipazione pubblica operanti in regime di concorrenza (come è la Rai, ndr), richiamata dal parere dell'Avvocatura dello Stato, chiarisce ab origine ogni equivoco sulla differenza di impiego – dice il conduttore di Porta a Porta – Volendo tuttavia avventurarsi in una speciosa distinzione, il terreno diventerebbe assai scivoloso".
"Tra un Fabio Fazio che si occupa di Falcone e un Bruno Vespa che fa un programma su Ballando con le stelle chi è l'artista e chi il giornalista? Ha sempre sbagliato la Rai nello stipulare con professionisti che vengono dal giornalismo contratti artistici (è il caso di Vespa, ndr) che prevedono il versamento di contributi all'Enpals e agli enti previdenziali che l'hanno sostituito? Riconoscere carattere esclusivamente giornalistico a trasmissioni come Porta a Porta o altre comporterebbe ovviamente la mutazione in giornalistici di tutti i contratti in essere per chi vi collabora".
"Sono fiducioso infine che la discussione su questo tema avvenga su basi esclusivamente giuridiche e di buon senso, allontanando il sospetto – alimentato da alcune dichiarazioni politiche e non solo – che si voglia immaginare qualche norma contra personam, inaccettabile sotto ogni profilo. Grazie per l'attenzione e auguri cordiali di buon lavoro", conclude Vespa.
E dopo la lettera di Vespa, il M5S va subito all'attacco. "Finalmente Bruno Vespa ammette quello che sosteniamo da anni: in Rai fa l'artista e il suo programma è di intrattenimento. Adesso sarebbe opportuno che l'azienda ne prendesse atto e smettesse di considerare Porta a Porta come un programma di informazione", dicono Alberto Airola e Dalila Nesci, parlamentari 5stelle in commissione di Vigilanza Rai.
"Al netto della questione degli stipendi e dalla valutazione sul modo in cui Porta a Porta racconta la politica italiana adesso emerge un problema serio. Vespa rinnega definitivamente velleità giornalistiche, che in effetti mal celava. Chiediamo adesso alla Rai di valutare la chiusura del programma", concludono.
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