Decesso "improvviso e inaspettato" per uno dei grandi del grunge
Chris Cornell è morto a Detroit a 52 anni. Voce dei Soundgarden e, in seguito, degli Audioslave, è deceduto la scorsa notte. Un suo rappresentante, Brian Bumbery, ha definito la morte come "improvvisa e inaspettata" e ha detto che la moglie e la famiglia sono sotto shock. Non ci sono dettagli disponibili sulle cause della morte, ma i medici stanno indagando mentre la famiglia chiede di rispettare la sua privacy.
LEGGI IL PROFILO Addio alla voce grunge di Seattle e leader dei Soundgarden
Poche ore prima delal morte il cantante aveva postato una foto sui social, dopo il suo arrivo nella Motor City.
#Detroit finally back to Rock City!!!! @soundgarden #nomorebullshit pic.twitter.com/BqXx9veFoD
— Chris Cornell (@chriscornell) 18 maggio 2017
"IL GIARDINO DEL SUONO". Voce cristallina e potente, quella di Cornell è stata il simbolo e il marchio di fabbrica dei Soundgarden, la storica grunge band di Seattle, prima, all'interno della scena, a firmare un contratto per una casa discografica major (la A&M presso la quale si accasarono nel 1988). Gli inizi sono "carbonari" nell'underground a stelle e strisce con gli Shemps, palestra per cementare l'affiatamento con il bassista Hiro Yamamoto e il chitarrista Kim Thayil. Da lì parte la leggenda dei Soundgarden, dal nome di una scultura mobile in un parco di Seattle che produce suoni "animata" dal passaggio del vento. Agli inizi però le doti vocali di Cornell sono un po' sacrificate, dato che Chris siede anche dietro le pelli della batteria e solo l'arrivo di Matt Cameron gli permette di concentrarsi sulla voce e dare via a un'epopea storica. Prima la firma con la Sub Pop, storica etichetta locale e la stampa di Screaming Life e Fopp, due ep consistenti e cattivi. Ancora grezzi ma tutt'ora salutati come veri capisaldi di un modo di intendere il rock alla fine degli anni 80'. Il brumoso impeto dell'hard rock filtrato da influenze punk e psichedelia. Il nome circola e si aprono le porte della SST, importante etichetta del circuito indipendente per cui negli 80's è un obbligo di qualità iniziare a registrare. Dopo Ultramega Ok, siamo nel 1988, esplodono i Soundgarden, e la firma con la A&M, etichetta major, segna l'ingresso nell'Olimpo del rock. Louder than Love, Badmotorfinger e soprattutto Superunknown deflagrano anche dal punto di vista commerciale. Il suono è più raffinato e pulito, singoli come "Black Hole Sun" sbancano e diventano inni per milioni di adolescenti. Forse l'apice per la band che incide ancora un disco, Down on the Upside, e poi ferma la sua corsa. Per molti anni, poi il ritorno, meno sentito, tanti anni dopo con un disco che non aggiunge nulla al mito del "giardino del suono".
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