Mario Venuti presenta ‘Motore di vita’: Disco terreno e carnale

Mario Venuti presenta ‘Motore di vita’: Disco terreno e carnale

Il cantautore si racconta in vista dell’uscita del nuovo album

Per il grande pubblico la sua voce è quella che si affianca a Carmen Consoli in 'Mai come ieri'. Da quel singolo sono passati quasi vent'anni e Mario Venuti, nel frattempo, ha collezionato altri successi: uno fra tutti, 'Veramente'. Adesso, a tre anni dall'ultimo album di inediti ('Il tramonto dell'Occidente'), esce 'Motore di vita': 12 brani nuovi che Mario Venuti ha raccontato a LaPresse.

Cosa c'è di diverso in questo disco rispetto al lavoro precedente?

"Motore di vita nasce dall'esigenza di ritrovare una dimensione terrena, carnale, sensuale. E' il corpo che riscopre se stesso attraverso la danza, i sapori, la musica e l'amore. Ho abbandonato le ambizioni sociologiche di 'Il tramonto dell'Occidente', che in quel momento erano un'esigenza, e ora, anche per reazione, ho sentito questo bisogno".

Cos'è cambiato in Mario Venuti?

"Mi sembra che in questo disco ci siano i semi per un lavoro futuro. La maturità porta con sé anche una certa serenità. Le inquietudini giovanili cominciano a trovare meno posto e questo si riflette in una consapevolezza prima sconosciuta".

La dimensione terrena e carnale si riflette anche nella copertina dell'album dove, su sfondo  bianco, si staglia il suo mezzo busto nudo in posizione quasi di corsa. Anche nel libretto interno ci sono molte foto di parti del corpo senza veli. Come mai?

"Mostrarsi in questo modo deriva dal desiderio di mettersi a nudo anche interiormente, senza veli, senza schermi. Mi sembrava rappresentasse bene lo spirito del disco, questa dimensione sensuale. Abbiamo pensato di sfruttare le possibilità espressive che possono avere le parti del corpo, che spesso parlano per noi".

Quale è per Mario Venuti il 'motore di vita'?

"Sono la musica, l'amore, la danza, il cibo. Sono gli ingredienti principali della nostra vita. La dimensione terrena del nostro vivere è molto importante, ma a volte tendiamo a vergognarcene e a privilegiare gli aspetti spirituali".

Com'è composto oggi il panorama discografico italiano e cosa c'è di diverso rispetto a venti anni fa?

"E' cambiato tutto, è molto difficile. Non invidio le nuove generazioni. Ci sono tante possibilità, ma al tempo stesso è un mondo più affollato di concorrenza. Ora prevale il profilo televisivo, concentrato sull'aspetto vocale e del personaggio. Ai miei tempi si privilegiava la forza innovativa e questo manca, per esempio, ai talent. Sento la mancanza di una proposta di contenuti, ci si ferma al contenitore.

Lei negli anni si è anche distaccato dalle major e questo disco è autoprodotto. Un vantaggio o uno svantaggio?

"In questo modo non ho condizionamenti da nessuna casa discografica, faccio esattamente quello che voglio fare. Non trovo benefici nello stare con una grande etichetta. Oggi non hanno più grosse capacità di investimento perché gli introiti si sono assottigliati. Hanno meno tempo per dedicarsi a un progetto. Io gestisco tempo e risorse, assieme al mio manager, come preferisco".

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