Da 30 anni Lorenzo è sulle scene con un successo dopo l'altro

Il 'ragazzo fortunato' compie 50 anni. Jovanotti, al secolo Lorenzo Costantino Cherubini, festeggia oggi le 50 primavere, 30 delle quali passate con successo dietro consolle e microfoni. Oppure sui palchi, dove, nei suoi vivacissimi concerti, dà il meglio di sé. Cantautore, dj, pittore, rapper, scrittore: Jovanotti nella sua carriera non si è fatto mancare nulla, e se è ancora sulla breccia dopo trent'anni, forse è perché ha saputo sempre rinnovarsi, nei testi e nella musica, crescendo e mutando insieme al suo pubblico. Partito come deejay negli anni Ottanta, lanciato dal guru italiano della dance music Claudio Cecchetto, deve il suo celebre nome d'arte all'errore di un tipografo, che scrisse sbagliato il 'Joe Vanotti' con cui voleva essere chiamato Lorenzo all'inizio della sua carriera. Questo refuso, però, gli portò fortuna e, nel 1988, esce il suo primo album, 'Jovanotti for president, seguito da 'La mia moto', 'Giovani Jovanotti' e, nel 1991, 'Una tribù che balla'.

Ecco la prima svolta: la sua musica si appoggia sempre meno a ritmi rap e si apre alla cosiddetta world music, e anche i testi, da tematiche leggere e spensierate, cominciano a includere argomenti come la politica e i temi sociali. E' però nel 1992 che la sua svolta più 'profonda', se così possiamo definirla, trova compimento nell'album 'Lorenzo 1992': è contenuta in questo album 'Ragazzo fortunato', uno dei suoi brani più famosi e autobiografici. In questo disco cominciano le critiche alla società, come nel brano 'Benvenuti nella giungla', all'aborto (nella canzone 'Io no', posizione poi rinnegata), alla violenza, alla politica ('Ho perso la direzione') e dove riprende in modo più ampio il tema dell'amore ('Chissà se stai dormendo').

Solo due anni dopo pubblica 'Lorenzo 1994', che contiene le sue hit più famose come 'Serenata rap', Penso positivo', 'Piove', 'Io ti cercherò', brani che ancora oggi non hanno perso la loro verve e sono trasmessi continuamente nelle discoteche di tutta Italia. 'Lorenzo 1990-1995', la sua seconda raccolta dei successi, con due inediti tra cui la celeberrima 'L'ombelico del mondo', lascia spazio poi all'album 'L'albero', che contiene 'Bella', altra hit del cantante, che vede una virata verso sonorità più etniche e 'Capo Horn', con il quale vince Il Festivalbar nel 1999 grazie al brano 'Un raggio di sole'. Seguono i dischi 'Il quinto mondo' (2002), 'Buon sangue' (2005), 'Safari' (2008), Ora' (2011) e, l'anno scorso, 'Lorenzo 2015 CC', oltre a diversi album dal vivo.

Noto è anche il suo impegno a favore di tematiche sociali e la sua partecipazione a progetti di solidarietà: collabora da anni con le associazioni umanitarie Emergency, Amnesty International, con la Lega anti vivisezione, ha contribuito alle campagne in favore della cancellazione del debito dei paesi del terzo Mondo (si è esibito proprio con il brano inedito 'Cancella il debito' al Festival di Sanremo del 2000), ha inciso 'Il mio nome è mai più' un singolo realizzato per beneficenza da Jovanotti, Ligabue e Piero Pelù il 17 giugno 1999 e ha radunato insieme a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro più di 50 star della musica italiana per incidere 'Domani 21/04.2009', brano dedicato ai terremotati dell'Abruzzo.

Due i momenti salienti della sua vita privata: la nascita, nel 1998, della sua unica figlia, Teresa, a cui regala la dolcissima 'Per te', e la morte dell'amatissimo fratello Umberto, nel 2007, istruttore di volo deceduto in un incidente aereo. In sua memoria Lorenzo ha scritto 'Fango', con cui ha vinto la prima edizione del premio Mogol. Un ragazzo fortunato, anche nella sfortuna: Jovanotti l'aveva capito subito.
 

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