di Virginia Michetti

Sanremo (Imperia), 14 feb. (LaPresse) – “Spero che in questa vittoria possa aver vinto l’autenticità sia del mio modo di approcciarmi alla musica, sia delle persone che con me hanno lavorato a questo progetto. Le persone hanno bisogno di questo, di verità. Di percepire una consapevolezza e non sentirsi presi in giro”. Giovanni Caccamo piglia tutto: vincitore del festival di Sanremo nella sezione nuove proposte, ha anche ricevuto il premio della critica premio della critica ‘Mia Martini’ e quello della Sala Stampa radio-tv-web ‘Lucio Dalla’.

In conferenza stampa all’Ariston esordisce ringraziando “tutte le persone che hanno reso possibile la mia partecipazione al festival”, dalla sua casa discografica Sugar Music e Caterina Caselli, al suo “mentore silenzioso” Franco Battiato, a madre e sorella presenti con lui al festival. “Vorrei abbracciare ognuno di voi, sono lusingato”. E racconta della telefonata ricevuta nella notte, dopo la sua triplice vittoria: “Battiato mi ha telefonato, è stato pazzesco, mi ha detto ‘I miei nipotini vogliono conoscerti, qui c’è stato l’en plein'”.

Il compositore siciliano lo ha scoperto nell’agosto 2012 e sostenuto da allora. “Il grande regalo di Battiato in questi anni di piccole parole – dice Caccamo – è che un artista dovrebbe ritagliarsi ogni giorno un momento per stare con se stesso e manenere un focus ancorato alla realtà. È l’unica cosa che ti garantisce quel ‘filo di seta negli abissi’ che ti dà la possibilità di cercare cose nuove e creare”, come il suo album d’esordio ‘Qui per te’ che tiene tra le mani e definisce “Questo bimbo appena nato”.

Prima dell’incontro che gli ha cambiato la vita, Caccamo ha provato più strade, trovando vicino a rinunciare. “Il dono pià grande ricevuto da questi due artisti – dice, parlando di Battiato e Caselli – è quello di aver potuto ridare un sorriso a quello che facevo. Dopo quattro anni mi sono messo in discussione tante volte, andando contro i mulini a vento, mentre questi confini che ti si creano intorno sembrano essere un messaggio”. Loro hanno ridato, spiega, “un valore al mio sforzo in maniera semplice, non invadente, dandomi la possibilità di essere quello che sono oggi”.

Il momento più diffcile durante la finale delle Nuove proposte di ieri sera è stato il primo scontro con Enrico Nigiotti “per una questione di ‘posizionamento’ nella testa del consumatore – ammette – eravamo due ragazzi, due cantautori con uno strumento, lui la chitarra io pianoforte. C’era tra noi una somiglianza più evidente rispetto alla prima sfida con Serena Brancale (con cui si è ‘scontrato’ nel match di selezione per la semifinale dei giovani giovedì 12 febbraio, ndr), che ha una voce stupenda ma è un progetto diverso dal mio, così come nell’ultima esibizione di ieri sera con i Kutso, in cui ero più sereno perché i nostri sono due progetti molto diversi e in quel caso era solo una questione di gusto”.

Per Caccamo Sanremo non è ancora finito: è ancora in gara come coautore del brano di Malika Ayane ‘Adesso e qui (Nostalgico presente)’. La professione di autore è “iun altro aereo che lentamente prende il volo – spiega – Lavorare con altri artisti mi stimola, è qualcosa che ti dà nuova linfa. È una bella scommessa immedesimarsi nella vocalità e nel mondo di un altro artista”.

La produttrice Caterina Caselli è di fianco al suo pupillo in conferenza stampa. Del suo dono di scovare e sforanre talenti dice che “il segreto non c’è, occorre fortuna ed essere nel posto giusto al momento giusto, essere attento all’artista e alla personalità che hai di fronte. È sempre una scommessa, credi in un artista, cominci a lavorare insieme e ti rendi conto se ha il suo perché continuare oppure no”. Questa, aggiunge la presidente della Sugar, “è la parte più importante e delicata del lavoro. La nostra ricerca e sviluppo è sulle persone, la creatività e i sentimenti che possono esprimere. Non c’è legge e regola precisa, ogni progtto è a sé, ogni persona ha una sua personalità e si lavora per l’unicità, alla ricerca di quel ualcosa che si differenzi dagli altri”.

Caccamo ha registrato il disco a Los Angeles. Per l’etichetta, spiega Caselli, è “anche un obbligo creare progetti che possano andare oltre i confini. Una necessità per noi che siamo un gruppo indipendente e abbiamo bisogno di un mercato più grande di quello italiano. Abbiamo bisogno di progetti che sostengono belle idee e sincerità, affiancando gli artisti ad altri produttori che mettano in luce al meglio quello che hanno creato, come per Giovanni. Nessun segreto quindi – conclude – ma un grande lavoro, non solo fatto da me ma da tante persone che lavorano nella Sugar, quelli che io chiamo ‘i cosiddetti invisibili’ ma che non lo sono affatto, perché il loro lavoro è essenziale”.

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