Milano, 4 feb. (LaPresse) – “All’inizio pensavo di occuparmi solo della produzione e di affidare la recitazione a un altro attore: avevo visto una sua foto e sentivo di non assomigliargli. Ora sono felice di averlo interpretato io, ma è stata dura: questo ruolo ha richiesto una grossa preparazione fisica e psicologica, mi sono ritrovato a piangere più di una volta”. Bradley Cooper racconta così al settimanale Gioia! il suo ruolo del cecchino Chris Kyle in ‘American Sniper’ per cui è candidato all’Oscar.

Che cosa l’ha spinto a comprare i diritti del film e vestire i panni di un cecchino? “La storia straordinaria di un uomo. E il suo dilemma. Kyle apparteneva al reparto dei Navy seals, un’unità speciale della Marina: le sue scelte erano dettate dagli ordini che eseguiva e mi affascinava come si confrontasse con il ruolo in quanto essere umano, invece che come ‘macchina infallibile da guerra’”.

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