Roma, 6 mag. (LaPresse) – “Chiederò l’annullamento del matrimonio alla Sacra Rota”. Così Valeria Marini parla della rottura con il futuro ex marito, Giovanni Cottone, con il Corriere della Sera. “Una vita matrimoniale non l’abbiamo mai avuta – spiega la showgirl a due settimane dall’annuncio della separazione – Gianni spariva, mi diceva che era in un posto e poi scoprivo che era andato in un altro. I suoi guai finanziari li ho scoperti dalla rassegna stampa di Google. E, beninteso, non erano nemmeno un ostacolo. L’ho aiutato, anche economicamente, perché era giusto farlo: ci siamo sposati nella buona e nella cattiva sorte, mi era chiaro, sono cattolica praticante e so di aver fatto un giuramento davanti a Dio. Ma questa sorte non la conoscevo neppure io. Sono stata ingannata. Mancavano ormai da troppi mesi fiducia, serenità, condivisione: si erano rotti gli equilibri per costruire la famiglia che ho sempre desiderato e sognato”.
L’accordo consensuale è stato depositato il 16 aprile. Oggi la showgirl 46enne ne parla in una lunga intervista con il quotidiano milanese. “La crisi va cercata nel rapporto di coppia. I problemi economici si superano. Ma il vero problema riguardava noi due: il nostro matrimonio non è mai stato consumato. Incredibile, vero?”. “Prima delle nozze – racconta la showgirl – era sempre stato rispettoso verso mamma e mio fratello, che poi è anche il mio commercialista. Dopo, ha cominciato a dire fai così, fai cosà” racconta, spiegando di essersi sentita “sorpresa, e confusa. Da un lato c’era lui, mio marito, l’uomo che avevo conosciuto come protettivo, paterno, premuroso, dall’altro i miei affetti, la mia famiglia, la donna che mi ha generato: era un conflitto troppo grande”.
Il manager 56enne, dice la Marini, è diventato un altro già dal giorno dopo il fastoso matrimonio del 5 maggio 2013, un evento da 700 invitati con la sposa in abito bianco e 7 metri di velo. “Giovanni ha cambiato atteggiamento proprio quel mattino. Lo ricordo ancora adesso mentre mi dà le spalle, immobile, a casa mia a Roma, e reagisce male quando gli parlo di una cosa che riguarda mia madre: ‘Non me ne frega niente, pensaci tu’”. “Purtroppo non è stata una eccezione: questo suo aspetto arrogante e aggressivo si è ripetuto. Ha usato toni inaccettabili verso i miei familiari” nota, fino alla cena di San Valentino in cui “mi propose di andare a cena fuori per recuperare il matrimonio, finì con lui che inveiva contro mia madre davanti a tutti mentre io non la smettevo di piangere”.
Cottone, dice Valeria, “in Tribunale non si presenterà, vuole rivedere alcune cose con me a cena. Non so quali: avevamo già firmato l’accordo il 16 aprile”. A illazioni su un eventuale tradimento di lei, la showgirl si dice “addolorata” e vorrebbe “mantenere un rapporto civile” “in nome dell’affetto e del rispetto che ancora mi legano a lui”. Afferma “di essere pedinata, inseguita e braccata dai fotografi: è un fatto. E guarda caso lui sa sempre prima quando un rotocalco sta per pubblicare delle foto. Strano, no?” e rilancia: “L’11 marzo abbiamo firmato un foglio in cui ci autorizzavamo a vivere separati, mentre il 16 aprile abbiamo firmato un accordo consensuale che è stato poi depositato in Tribunale. In teoria, e lo dico solo in teoria, io già ora potrei uscire con chi voglio senza tradire nessuno. Ma adesso desidero solo la compagnia delle persone che mi vogliono bene”.

