Milano, 2 mag. (LaPresse) – Piero Pelù torna sulla dichiarazione fatta ieri sera dal palco del concertone del Primo maggio in piazza San Giovanni a Roma. Sulla sua pagina di Facebook spiega di parlare da “persona libera” e spiega che quello che serve è “il lavoro, onesto e ben retribuito”, affermando che secondo lui gli 80 euro usciranno “dalle tasche di chi li riceverà con la massima velocità come solo i grandi prestigiatori sanno fare” con le tasse.
“Non vogliamo l’elemosina”. “‘Non vogliamo l’elemosina di 80 euro, vogliamo lavoro’ – scrive il cantante – spiego meglio questa mia considerazione/richiesta di ieri sera sul palco, lo so che ci sono milioni di italiani che sopravvivono con stipendi o pensioni da vera fame, a Voi va tutto il mio rispetto e la mia solidarietà non volevo certo offenderVi! Con tutta la calma del mondo credo però che sia importante capire che per costruire un futuro vero per se e per i propri figli ci sia bisogno solo di una cosa: il lavoro, onesto e …ben retribuito. E’ chiaro che 80 euro al mese aiutano un mensile che sta tra i 700-1200 euro al mese ma il problema di fondo rimane: dove sta il lavoro, quello a tempo indeterminato che ti garantirà stabilità e poi la tanto agognata pensione?”.
“Io parlo da persona libera da schemi di partiti e/o movimenti – specifica Pelù – ho avuto a che fare quanto basta con la ‘politica italiana’ per capire che questa mossa da 80 euro di Renzi è una gran trovata pre-elettorale di grande effetto ‘Tutti bravi tutti buoni , ma solo in tempo di elezioni’. Lo so già che questi soldi usciranno dalle tasche di chi li riceverà con la massima velocità come solo i grandi prestigiatori sanno fare. Come? Ad esempio con l’aumento delle accise su tutti i carburanti possibili e immaginabili, addirittura avremo le accise sulla birra… aumenteranno le tasse sui rifiuti, diminuiranno i soldi per la scuola pubblica, diminuiranno i soldi per la sanità pubblica, aumenteranno i prezzi dei servizi ‘pubblici’ che saranno privatizzati al più presto con aumenti incontrollati dei prezzi, poi diminuiranno le detrazioni per chi ha familiari a carico e per chi ha lavoratori dipendenti, questo giusto per massacrare le piccole imprese e quindi favorire solo un lavoro: quello nero”.
“Nel mio intervento di ieri – aggiunge Pelù – ho anche detto, per chi se lo fosse già scordato, che le spese militari per gli F-35 (dovevano essere 12, poi 15 ora 20 miliardi di euro, domani chissà?) sono una vera follia sia per motivi strategici ma soprattutto per tutto il denaro che si ‘ruberebbe’ alle ben più importanti spese sociali. La sintesi del mio intervento di ieri al Primo Maggio potrebbe essere questa: tralasciando per un attimo la quantità di sprechi abominevole del nostro Stato, quanti 80 euro ci stanno dentro 20 miliardi di euro? ma soprattutto quanto lavoro vero e onesto si può creare con 20 miliardi di euro? Stiamo uniti e stiamo rock”.
“Renzi è un bugiardo e un uomo solo”. Nel primo pomeriggio Pelù torna alla carica con un secondo post. “Matteo Renzi è un bugiardo e mente in maniera spudorata sapendo di mentire nei miei confronti – vi si legge – proprio ora ho seguito alcuni TG e in tutti, ripeto in tutti, è stata ripetuta la menzogna consumata che ‘Pelù ce l’ha con Renzi perché non gli ha più fatto fare l’estate fiorentina’. Evidentemente la disinformazia del boy scout di Gelli si è scatenata. Ma sparando cazzate ad alzo zero”. Piero Pelù torna all’attacco, scrivendo su Facebook un nuovo post in cui chiarisce la sua posizione riguardo all’Estate Fiorentina, l’iniziativa la cui direzione artistica gli fu conferita nel 2007 dalla giunta di Leonardo Domenici.
“Ripeto per la milionesima volta – aggiunge nel post Pelù – che io ho creato FI.ESTA (FIrenze. ESTAte) nel 2007 con la vecchia amministrazione Domenici ma dopo 10 mesi di superlavoro ho lasciato quell’incarico di mia spontanea iniziativa perché non mi piacevano i giochi sporchi che si facevano con il denaro pubblico. Chiaro ora? Ho lasciato io nell’ottobre 2007. Renzi in quegli anni ‘usava’ milioni di euro pubblici della Provincia Fiorentina anche per fare manifestazioni che duravano pochi giorni e che non si inculava nessuno, una su tutte ‘Il genio fiorentino'”.
“A questo punto è chiaro come il sole che Renzi non ha un solo argomento reale per contrattaccare le mie critiche da cittadino e da cantante al suo operato, quindi annaspa sul nulla. E non lo aiuta di certo circondarsi di yesssman o yessswoman, lo aiuteranno di più le mie critiche se le capirà. Matteo – conclude il cantante – non tollera il dissenso e ha il cruccio assurdo di voler per forza piacere a tutti, ma la realtà è che Renzi è un uomo solo”.
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