Torino, 14 lug. (LaPresse) – Un bel backup di sicurezza per salvare in memoria i 25 anni della musica con cui ha fatto ballare l’Italia (e non solo). Il tour di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, per la prima volta negli stadi, continua a spostarsi nelle città d’Italia e si prepara alle ultime due tappe: martedì 16 a Torino e sabato 20 a Cagliari. Sui palchi del suo ‘Backup Tour Lorenzo negli stadi’ l’inossidabile artista si presenta in tutta la sua energia, vestito d’oro o in multicolor, e diffonde entusiasmo come quando aveva 20 anni, ora che ne ha 46.
Nel tour che segna le sue nozze d’argento con la musica, fa un rewind delle musicassette degli anni ottanta e novanta tornando a ‘Penso positivo’ e ‘Ciao mamma’, con una scaletta in cui poi ripercorre quasi tutti i suoi titoli più noti. Ma ritrova anche le canzoni dei tempi più recenti, con i titoli raccolti nell’album ‘Backup Lorenzo 1987-2012’ uscito a novembre scorso. Che mette insieme canzoni inedite e altre ormai quasi vintage, grandi successi e rarità, remix e collaborazioni.
Mentre i fan lo aspettano, con i biglietti per i concerti spesso esauriti, lui dice: “Lo so qual è il mio impegno più grande: inseguire la canzone pop perfetta, perché perfetta può essere solo la canzone perfettamente pop. È questo ciò che mi è dato, ed è quello che ho sempre cercato di fare in questi 25 anni”. Aggiunge: “Il potere non lo cerco, non m’interessa. Anzi, sì, uno solo, sempre solo quello: voglio il potere di far ballare la gente”. Lo diceva già nel ’91, quando pubblicava la canzone (e l’omonimo album che la conteneva), ‘E’ una tribù che balla’. Perché per lui “il battito del cuore è lo stesso per tutti, la musica, la musica fa muovere tutti”.

