New Delhi (India), 21 mar. (LaPresse/AP) – L’attore di Bollywood, Sanjay Dutt, è stato condannato a cinque anni di carcere, ieri dalla corte suprema indiana, in quanto ritenuto legato all’attentato del 1993 in cui furono uccise 257 persone a Mumbai. Il tribunale ha ordinato a Dutt di consegnarsi alla polizia entro quattro settimane da quanto con l’accusa di possesso di tre fucili automatici e di una pistola che gli sarebbero stati dati dagli uomini condannati nell’attentato. Il caso dell’attore è solo una parte del lungo e articolato processo riguardante l’attentato di Mumbai che si protrae da 18 anni. Dutt sostiene di non aver mai saputo nulla del complotto di bombardamento e ha chiesto le armi per proteggere la sua famiglia, sua madre era musulmana e suo padre Hindu, dopo aver ricevuto alcune minacce durante gli scontri settari a Mumbai.

La corte suprema aveva in precedenza condannato Dutt a sei anni di carcere. Ha fatto 18 mesi di galera prima di essere rilasciato su cauzione nel novembre 2007 in attesa dell’appello. La corte lo aveva già assolto dalle accuse più gravi di terrorismo e cospirazione. Il legale di Dutt, Satish Maneshinde, ha detto che l’attore 53enne avrebbe pensato a un prossimo passo. Nonostante i suoi problemi giudiziari e il periodo trascorso in galera, la carriera a Bollywood di Dutt è fiorita comunque nel corso degli ultimi due decenni. Ha guadagnato una enorme popolarità per una serie di film hindi in cui ha interpretato il ruolo del delinquente riformato che segue gli insegnamenti della non violenza di Mohandas Gandhi.

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