Dalle nostre inviate a Sanremo Elena Andreasi ed Elisa Cassissa
Sanremo (Imperia) 16 feb. (LaPresse) – L’ospite superstar che stasera calcherà il palco del teatro Ariston per la finale di Sanremo è il tenore Andrea Bocelli. Un talento internazionale, che con orgoglio italiano torna su quel palco che ha contribuito alla sua notorietà. Lo fa 18 anni dopo quel giorno in cui, mentre il cantante era nella città dei Fiori per il festival, veniva alla luce suo figlio Amos. Ed è proprio il suo primogenito che stasera lo accompagnerà al piano sulle note di ‘Love me tender’. Tuttavia, per il dispiacere di molti, ha detto chiaramente in conferenza stampa che non eseguirà ‘Con te partirò’ che nel 1995 si posizionò al quarto posto alla kermesse sanremese.
Un ritorno al festival vissuto in modo completamente inedito rispetto a quando gareggiava. “Sanremo è la vetrina più importante soprattutto per un nuovo lavoro” dice Bocelli che è appena uscito con il suo ultimo album, ‘Passione’. “È un gioco e un’opportunità, di quelle che capitano solo di tanto in tanto”. Con orgoglio il figlio di Bocelli, il 18enne Amos, sottolinea che salire su quel palco per affiancare suo padre in una performance così importante lo riempie di emozione. D’altra parte Bocelli è uno dei tenori più noti al mondo. Amos ha avuto sotto gli occhi un esempio importante, “ho visto mio padre sul palco, sempre al lavoro, anche a casa, a studiare” racconta Amos, ma soprattutto quello che ha imparato da suo padre è stato a livello umano: “Mi ha insegnato come diventare una persona rispettabile”.
Il giovane musicista, figlio della prima moglie di Bocelli, studia al conservatorio, pianoforte specialmente, ma non crede che affronterà la stessa carriera del padre. “Al momento non penso di cantare” né stasera accanto al padre né più avanti. Infatti i suoi piani di studi non prevedono il canto e “conoscendolo – ha detto Andrea Bocelli – non credo lo inserirà nei suoi progetti di studio perché è un ragazzo molto, molto timido”.
Per il tenore italiano oggi c’è molta musica ma non sempre di ottima qualità. “C’è la buona musica e la cattiva musica: ciò non significa che la musica classica sia buona e quella popolare cattiva”, precisa Bocelli, che confessa che in questo festival, seppur distratto dalle partite, è riuscito ad apprezzare molte canzoni presentate in gara e fra tutte quella di Maria Nazionale per lui sarebbe vincente perché “in un mondo poliedrico e che va in direzioni diverse, mantenere il contatto con le proprie radici e la terra diventa sempre più importante e necessario”.

