New York (New York, Usa), 18 ott. (LaPresse/AP) – Tom Hanks è stato premiato dalla Fondazione umanitaria Elie Wiesel di New York. Sul tappeto rosso all’ingresso del gala, l’attore, due volte premio Oscar, ha detto che quando ha scoperto che sarebbe stato premiato dalla fondazione presso la biblioteca pubblica di New York si è ricordato che doveva restituire un paio di libri dal 1977. Hanks, accompagnato da sua moglie Rita Wilson, ha detto scherzando, che quando ha ricevuto la chiamata dalla fondazione, ha esclamato: “Davvero e perché?”.
Hanks ha posato per i fotografi affianco della moglie Wilson e del figlio Colin, famoso per aver partecipato alla serie tv ‘Dexter’, e la Wiesel della fondazione. Le opere di beneficenza e carità dell’attore gli hanno valso l’onorificenza. Radicata nella memoria della Shoah, la missione della fondazione è la lotta contro l’indifferenza, l’intolleranza e l’ingiustizia attraverso il dialogo internazionale. Hanks è orgoglioso del suo lavoro e sa che alcuni suoi film di successo lo hanno messo in condizione di essere più altruista. “Devi svegliarti la mattina e cercare di rendere il mondo un posto migliore” ha detto l’attore 56enne, spiegando che questo è il modo in cui è cresciuto.
“Siamo americani e gli americani tengono conto del bene comune. Quindi in questo senso, mi sento molto fortunato e benedetto di essere in grado di farlo”, ha aggiunto, riconoscendo l’enorme importanza del lavoro filantropico. Poi è passato a parlare del mondo artistico, sostenendo che l’educazione all’arte ha ancora bisogno del supporto del governo. “Credo che ogni forma di governo, in particolare la nostra negli Stati Uniti, sia stata il motore del cambiamento sociale. C’è molta enfasi sull’idea che la filantropia possa risolvere tutto, ma così non è. Tocca a chi è eletto capire le buone e grandi cose che le arti possono fare per il futuro del nostro paese. Talvolta è l’arte, talaltra è prendersi cura delle persone che non possono curare neanche i loro denti”.
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