Londra (Regno Unito), 12 lug. (LaPresse/AP) – Da 50 anni insieme, proprio oggi i Rolling Stones festeggiano il mezzo secolo della loro carriera. Il 12 luglio 1962 la band, composta ai tempi da Mick Jagger alla voce, i chitarristi Keith Richards e Brian Jones, il bassista Bill Wyman e il batterista Charlie Watts, si esibì per la prima volta in assoluto al Marquee Club in Oxford Street a Londra. E furono proprio i loro concerti a far guadagnare loro la reputazione come una delle miglior band rock del mondo, soprattutto grazie alla presenza scenica di Jagger. 50 anni di dominio nelle classifiche di tutto il mondo, con brani indimenticabili come ‘(I Can’t Get No) Satisfaction’, ‘Sympathy for the Devil’ e ‘Gimme Shelter’, per la band britannica che insieme ai Beatles ha influenzato generazioni di musicisti e amanti della musica. E per chi spera di sentirli ancora una volta suonare insieme su disco e dal vivo, Richards ha confermato alla Bbc che la band è tornata a provare insieme. “Ci sono lavori in corso – ha affermato, penso che stia decisamente accadendo. Ma quando? Non posso ancora dirlo. Ci stiamo gingillando con l’idea e abbiamo fatto un paio di prove. Ci siamo trovati insieme ed è così bello”.
La leggenda della sei corde ha ammesso il suo stupore che il gruppo sia durato tanto a lungo. Quando gli è stato chiesto se si aspettava che i Rolling Stones avrebbe raggiunto una tale longevità, ha risposto categoricamente “Mai, al tempo i gruppi duravano all’incirca due o tre anni. Speravi di divertirti e quello era quanto”. “È una questione generazionale, post-bellica, anche la tecnologia – ha aggiunto – quando abbiamo iniziato facevamo 45 giri, poi potevamo fare album, che ci hanno dato la possibilità di fare di più. Non mi sarei aspettato di arrivare fin qui, è una pacchia”.
Richards ha anche parlato della sua leggendaria dote per gli eccessi e dei suoi rimpianti per gli abusi e per la morte di Brian Jones. “Non avrei preso certe cose se avessi saputo che cosa avrei dovuto fare per uscirne fuori. Non riesco a pensare ad altri veri rimpianti. Rimpiango la morte di Brian, ricordo di aver pensato ‘Brian come ti permetti di lasciare la band’ perché eravamo tutt molto vicini”. Però ha concluso, “Non posso pentirmi di nulla, passerei di nuovo attraverso i momenti duri per mantenere le cose come sono”.

