Los Angeles (California, Usa), 9 lug. (LaPresse/AP) – Si è spento ieri all’età di 95 anni l’attore premio Oscar Ernest Borgnine, americano di origini italiane, all’anagrafe Ermes Effron Borgnino. A renderlo celebre le sue interpretazioni in ‘Marty, vita di un timido’, che nel 1956 gli valse l’Academy Award, ‘Da qui all’eternità’, ‘Quella sporca dozzina’ e ‘Il mucchio selvaggio’. Una carriera durata quasi sette decenni e più di 200 film e ruoli in televisione. Borgnine ha lavorato fino alla fine: la sua ultima interpretazione nel 2011 nel ruolo di un agente della Cia in pensione nel film ‘Red’. Era stato proprio l’attore, nel 2007, a raccontare in un’intervista ad Associated Press la sua voglia di mettersi ancora in gioco nonostante l’età: “Mi dico sempre: ‘Accidenti, devi andare a lavorare!’. Ma non sono in molti a volermi ancora nei loro film. In tanti si chiedono addirittura se sono ancora vivo”. Eppure il lavoro non gli mancò mai. Il portavoce di Borgnine, Harry Flynn, ha dichiarato che l’attore è morto a causa di un’insufficienza renale presso il Cedar-Sinai Medical Center di Los Angeles con al suo fianco la moglie e i figli. Nato da padre piemontese e madre emiliana, dopo essersi arruolato in marina durante la Seconda guerra mondiale fu proprio la mamma a spingerlo verso la carriera cinematografica. La donna gli disse: “Ti piace sempre fare lo stupido di fronte alla gente, perché non fai un tentativo?”. E lui lo fece, riscuotendo ogni giorno maggior successo. Non solo lavoro, ma anche una vita privata turbolenta con quattro matrimoni falliti alle spalle, di cui uno con la cantante Ethel Merman nel 1964 durato solo sei settimane e su cui l’attore scherzava dicendo: “Se stavate sbattendo le palpebre, allora ve lo siete perso”. Le sue quinte nozze, però, lo hanno accompagnato fino alla fine dei sue giorni: quelle con la norvegese Traesnaes Tova celebrate nel 1973. Una vita dedicata al lavoro, tanto che in un’intervista nel 2007 Borgnine dichiarò: “Voglio solo lavorare di più. Ogni volta che passo davanti ad una telecamera mi sento di nuovo giovane. Mi mantiene la mente sveglia e mi permette di andare avanti”.

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