Il nuovo film di Pasetto ‘Il richiamo’ nelle sale l’11 maggio

Il nuovo film di Pasetto ‘Il richiamo’ nelle sale l’11 maggio

Roma, 7 mag. (LaPresse) – Arriva nelle sale l’11 maggio ‘Il Richiamo’ di Stefano Pasetto (al suo secondo lungometraggio dopo ‘Tartarughe sul dorso’ che gli è valso il premio miglior esordiente nel 2006 sia ai Nastri d’Argento sia ai David), che vede il gradito ritorno di Sandra Ceccarelli (‘I demoni di San Pietroburgo’, ‘Il resto della notte’), affiancata da Francesca Inaudi (‘Dopo mezzanotte’, ‘Femmine contro maschi’) in un mix di energie e scontri tra sensibilità opposte. E “andrà in sala – annuncia il distributore Mario Pasini, JP Entertainment – in 25/26 copie con uscita di 19 nel primo week end e altre 6 nel secondo, in tutto il territorio nazionale”. “Un’uscita – aggiunge Inaudi – che si dovrebbe definire tecnica”. Molta prudenza, ma in un momento favorevole al genere impegnato, all’indomani dell’assegnazione dei David di Donatello che ha visto virare il cinema verso il genere, cosiddetto, civile (con ‘Cesare deve morire’ in primis).

‘Il Richiamo’, presentato questa mattina a Roma al Cinema Barberini, ha visto contrapporsi due scuole di pensiero, la prima, quella dell’interprete milanese icona del regista Giuseppe Piccioni (‘La vita che vorrei’, ‘Donne assassine’), studia il personaggio definendolo in prova, mentre Inaudi lo affronta con maggior istintività e immediatezza. “E’ stata un bella lotta – ammette l’attrice senese nota al grande pubblico come la frizzante Maya della serie tv ‘Tutti pazzi per amore’ – dal punto di vista umano e professionale”. Invece per la coprotagonista l’approccio al lavoro consiste in una lettura “a tavolino – spiega Ceccarelli Coppa Volpi e Nastro d’Argento per ‘Luce dei miei occhi’ – per capire cosa posso fare e fissarlo. Al contrario di Francesca, che cambia tutto, magari all’ultimo momento. C’è stato uno scontro molto forte tra noi”.

Al di là delle divergenze inconciliabili tra le interpreti, che sembrano aver contribuito non poco al ritardo con cui il film giunge nelle sale (dopo tre anni), emerge un lavoro di regia e sceneggiatura importante, scritta da Pasetto a quattro mani con Veronica Cascelli. “Un film diviso in due – interviene il regista – tra la metropoli, Buenos Aires, e lo spazio sconfinato della natura, la Patagonia”. Una scissione doppia dunque, mediata dalla natura che unisce, “nessuno di noi – aggiunge – è rimasto identico, ma la Patagonia è stato un filtro che ci ha uniti tutti”. “Una storia delicata e leggera”, secondo il distributore Mario Pasini che ha creduto nel film, giudicandolo “adattabile al pubblico italiano, di grande pulizia registica e con paesaggi che sollevano l’anima”. Alla conferenza stampa di oggi sono intervenuti, insieme a regista, protagoniste e distributore, i produttori Pier Andrea Nocella e Gian Filippo Minervini per una co-produzione italo-argentina Iter Film, Rai Cinema e Dock Sur Producciones.

“Non ho mai pensato che il film fosse a tematica omosessuale. Lo scandalo di queste due donne è quello di sottrarsi alla protezione maschile”. Così oggi il regista Stefano Pasetto, a Roma durante la presentazione stampa al Cinema Barberini. Lucia (Sandra Ceccarelli) e Lea (Francesca Inaudi) balleranno un tango in una scena girata in lavanderia, che rappresenta un ribaltamento di ruoli e convenzioni, scrivendo una pagina diversa per una storia d’amore, quella che unisce due donne. “Non c’è niente di pruriginoso – rassicura il regista – nel rapporto che unisce le due protagoniste”. Sorride l’attrice 35enne, Francesca Inaudi, (vista recentemente senza veli nel video di Francesco Renga ‘La tua bellezza’), che si dice sorpresa della morbosità con la quale si guarda l’amore saffico, da lei rappresentato anche in teatro.

“Amore lesbico o non, è comunque imbarazzante – spiega Inaudi – girare le scene di sesso, così come lo è con un uomo. Dovremmo smettere di vedere la straordinarietà”. Mentre Sandra Ceccarelli (‘La montagna d’Italia’ di Robert Dornhelm) ammette: “Si vedono poche scene d’amore tra donne. A me succede di tornare ad uno stadio infantile dopo aver girato scene di sesso”. L’attrice racconta a sorpresa di aver “tentato questo tipo di relazione” da ragazza, ma senza successo. E lasciando da parte la timidezza racconta che “baciare una donna è bellissimo e liscissimo”. La interrompe Inaudi, “ti è andata bene – scherza con la collega – perché ero io”.

Finite le divagazioni, la Ceccarelli ha precisato: “Nel film non si indaga su una storia di coppia, bensì su un tentativo di avvicinamento di due persone sole”. Un incontro senza il quale Lucia morirebbe,”per lei – parla del suo ruolo – Lea è una figlia, un’amante, un angelo che le salva la vita”. “Lucia vorrebbe dimenticare se stessa e scomparire – sostiene Pasetto -ma è il corpo ad impedirglielo, è solo quando si accoglie il flebile richiamo dell’esistenza che per lei il contatto più inaspettato può avere luogo: quello con un’altra donna, quello con una balena del Sud Atlantico, quello con se stessa”. Il film sarà in sala l’11 maggio da Jp Entertainment.

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