Torino, 24 mar. (LaPresse) – “Cantare le canzoni è stata una vera impresa”. Lo sostiene Vasco Rossi a proposito dei brani registrati per La Scala di Milano e di cui lui stesso ha postato ieri su Facebook un video in anteprima. “Tutto ciò era già una sfida notevole – ha proseguito il cantante -. Difficile e interessante. Ma il problema più grave era il mio stato di ‘convalescente’ che non mi permetteva di avere l’energia solita e necessaria. Le vicissitudini che tutti conoscete, i tre esami diagnostici con anestesia totale, i sei mesi di antibiotici e la mia veneranda età, incidono e incideranno ancora molto sulle mie facoltà psicofisiche. I medici parlano di un periodo di almeno un anno prima di poter pensare ad un recupero completo”.
“Ho dovuto calcolare le forze e le energie – ha spiegato il rocker sul social network -. Ore di sonno, momenti di risveglio e preparazione, combattendo con un fastidioso raffreddore che spesso non mi permetteva di respirare. Le prime settimane sono state una serie di frustranti insuccessi. Non riuscivo a trovare la combinazione giusta degli elementi: energia, voce e convinzione. Non ero ancora riuscito a cantare neppure una canzone dopo quattro settimane. La faccenda stava diventando tragica. La tensione, la nevrosi, la paura di non riuscire si stavano impossessando del mio spirito malandato e fragile. Un momento veramente terribile pieno di frustrazione, abbattimento, avvilimento mortificazione e sconforto. È stato uno dei periodi più difficili della mia vita”.
“Poi un giorno tutti i fattori si sono improvvisamente ritrovati e, impastati da una buona dose di disperazione, mi hanno spinto a cominciare a cantare con enorme tensione la prima canzone. Alla fine Nicola mi dice ‘mi sembra che vada bene! È venuta benissimo’. A quel punto dico ‘Mettine su un’altra subito’. Risulta perfetta anche questa senza una minima pecca. Una interpretazione fantastica. Non credevo alle mie orecchie. Dico a Nicola ‘Dai proviamone un’altra!’… e poi un’altra e poi un’altra”. “Roba da pazzi! – ha concluso nel suo post Vasco -. Cinque canzoni in un pomeriggio e tutte perfette. Un vero miracolo di Padre Mio. Una cosa assolutamente incredibile, impossibile, inimmaginabile. Un mese di sofferenza è esploso in un minuto di totale e completo trasporto artistico”.

