Caso Ruby, Ghedini: Dimostrato pm indagarono su base debole

Caso Ruby, Ghedini: Dimostrato pm indagarono su base debole

Milano, 2 dic. (LaPresse) – Giornata di testimonianze al processo Ruby, in cui l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. Dopo una mattinata dedicata in parte a questioni preliminari, il primo teste chiamato a deporre dal pm Antonio Sangermano è stato il funzionario di polizia Marco Ciacci. Il funzionario di polizia ha spiegato che tra le 33 ragazze che avrebbero partecipato ai presunti festini a luci rosse dell’ex premier soltanto 3 erano svolgevano attività di prostituzione al di là degli incontri ad Arcore. Tra loro c’era la stessa Ruby, oltre alla modella brasiliana Iris Berardi e a Michelle Conceicao. “Iris Berardi, Michelle Conceicao e Ruby – ha detto Ciacci rispondendo ad una domanada del pm su questo punto – per queste tre ragazze ci sono riscontri che svolgessero abitualmente attività di prostituzione”.

Per dimostrarlo ci sono alcune foto erotiche (mostrate in aula) che ritraggono la giovane marocchina, minorenne all’epoca dei fatti, scattate all’Albikokka, discoteca di Genova di proprietà del fidanzatodi Ruby, Luca Risso. Ciacci ha poi parlato di una lettera anonima arrivata alla madre di Iris Berardi, sequestrata durante una perquisizione, in cui si faceva riferimento all’attività di prostituta della figlia. A provare l’esitenza di un vasto giro di clienti di Michelle Conceicao bastava la rubrica telefonica della ragazza.

Nel pomeriggio, i difensori di Silvio Berlusconi hanno cointointerrogato Ciacci. Incalzato da Piero Longo, l’investigatore ha ammesso che le dichiarazioni di Giuseppe Villa, proprietario di un bar a Milano, e di Caterina Pasquino, ex coinquilina di Ruby, sono le fonti di prova che hanno spinto gli inquirenti milanesi ad approfondire le indagini sui rapporti sessuali tra Berlusconi e la giovane marocchina. In un primo momento l’investigatore aveva parlato anche di dichiarazioni della stessa Ruby. Poi, dopo che Longo gli ha ricordato di essere “sotto giuramento”, facendo notare che nei verbali di Ruby non c’è alcun riferimento a rapporti sessuali con Berlusconi, Ciacci ha spiegato che le sole fonti erano “le dichiarazioni di Villa e della Pasquino”.

Questo colpo ha portato l’avvocato Niccolò Ghedini a dire che l’udienza di oggi “è andata molto bene per la difesa con un teste dell’accusa, perchè sono emersi elementi che testimoniano l’estraneita’ di Berlusconi alla vicenda”. “Non credo che si possa fare un processo con una testimonianza di quinta mano”, ha aggiunto Ghedini riferendosi in particolare alla ricostruzione di Caterina Pasquino, che “diceva di aver appreso da un amico e quindi da una fonte incerta” dei presunti rapporti sessuali tra Berlusconi e Ruby. Per il difensore, questi rapporti sessuali “non sono stati dimostrati da nulla, soltanto da due dichiarazioni poi smentite e con queste le procura ha indagato per mesi senza iscrivere Berlusconi nel registro degli indagati e lo ha fatto poi soltanto a dicembre” dello scorso anno.

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