Medicina, addio a test ingresso: alla Sapienza studenti perplessi al primo giorno in aula

Per gli studenti di Medicina finisce l’era del test d’ingresso e si apre quella del “semestre aperto”. Il test a crocette tanto temuto dagli aspiranti medici, chirurghi e odontoiatri appena usciti dal liceo è da quest’anno solo un ricordo. Al suo posto il sistema introdotto dalla riforma del ministero dell’Università e della Ricerca guidato da Annamaria Bernini. Secondo le nuove regole l’iscrizione a Medicina, Chirurgia e Odontoiatria è aperta a tutti. La “scrematura” avverrà più avanti e si esprimerà dentro al percorso universitario. Una volta seguiti i corsi di Chimica, Propedeutica biochimica, Biologia e Fisica gli studenti sosterranno gli esami di queste materie. Un appello il 20 novembre e uno il 10 dicembre, con esame uguale in tutta Italia e allo stesso momento. Solo chi passa l’esame entra in graduatoria e può accedere al semestre successivo.

Alla Sapienza di Roma sono 5131 gli iscritti al “semestre aperto” e tra gli studenti al primo giorno del primo anno accademico che sperimenta questa modalità prevale lo scetticismo se non la “nostalgia” per il vecchio test d’ingresso. “Preferisco il sistema del test perché almeno si esauriva tutto in un’estate e si aveva il tempo per organizzarsi” dice Marta, studentessa di 19 anni che ha già provato il test l’anno scorso. “Adesso con il nuovo sistema io non so fra sei mesi dove sarò, se sarò passata o se magari dovrò cercare casa altrove”. Non è dello stesso avviso Tommaso, anche lui ha 19 anni e anche lui è al primo giorno di Medicina: “Sinceramente preferisco questa modalità, penso sia più meritocratica. Penso che riuscirò a passare con questa modalità. Sicuramente meglio dell’intoppo di un test senza istruzione universitaria prima”.

A sentire i ragazzi e le ragazze non sono poche le difficoltà di un sistema che di fatto abolisce il mercato di corsi privati esterni all’università ma che comunque tiene nell’incertezza degli studenti che sono già iscritti come fa notare Chiara: “Trovarsi in una classe, ambientarsi, studiare lì per poi sentirsi dire non sei passato è un po’ frustrante. Meglio sapere se hai passato il test a inizio anno per potersi concentrare magari su un’altra facoltà”.
Più lapidario è lo studente Luca Falbo, che non è tra gli esordienti di Medicina, ma che fa parte del comitato “Domani in Salute”. Secondo lui “il test c’è ancora, è solo rimandato. C’è solo uno spostamento di due mesi. Una mossa propagandistica per parlare alla pancia delle persone. In più si crea un clima di competizione tossica tra gli studenti che sanno che uno su due, nel caso della Sapienza uno su cinque, dei loro compagni di corso non passeranno gli esami filtro”.