Registrato un aumento medio del 10% rispetto al 2023. Per otto settimane di iscrizione si arriva a spendere circa 1.234 euro

Con la fine delle scuole, inizia la caccia ai centri estivi. Oltre un genitore su tre (36%) è in cerca di una soluzione per i propri figli per le oltre 12 settimane di ferie in Italia, contro le sei-otto di Germania, Francia e Regno Unito. Senza contare che, quest’anno, complici le elezioni europee, molti istituti hanno terminato le lezioni prima della naturale scadenza, generalmente fissata dopo il 10 di giugno. E i rincari si fanno sentire: i costi dei centri estivi hanno registrato un aumento medio del 10% rispetto al 2023. Per otto settimane di iscrizione, una famiglia arriva a spendere circa 1.234 euro.

I centri estivi al mare sono i più gettonati

In cima alla classifica delle ‘colonie’ più gettonate si collocano quelle al mare, preferite dal 40% degli utenti, mentre al secondo posto c’è la campagna (19%), che precede città e montagna. Un exploit favorito dalla crescita delle fattorie didattiche. Tra chi è impegnato con il lavoro e chi ritiene che sia comunque importante per bambini e ragazzi passare del tempo con i propri coetanei, lontani da smartphone, console e televisione, questi luoghi di aggregazione rappresentano una valida alternativa dopo la fine della scuola.

Il 13% rinuncia per motivi economici

Stando a un’indagine Coldiretti/Ixè, tra coloro che non sono interessati ai centri estivi, il 28% è perché ha la possibilità di far stare i figli con qualcun altro della famiglia, soprattutto i nonni (28%) ma c’è anche un 13% che rinuncia per motivi economici, mentre un altro 5% non ci prova nemmeno a causa della scarsità dell’offerta rispetto alle esigenze.

L’aumento dei costi

E proprio il tema dei costi è stato al centro dell’indagine realizzata da Adoc e Eures in cinque città: Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari. Il costo medio settimanale per una famiglia che decide di portare il proprio figlio per una settimana ad orario pieno si attesta a 154,30 euro e per l’orario ridotto a 85 euro. Immaginando otto settimane di iscrizione al centro, una famiglia spenderebbe 1.234 euro, che salgono a 2.382 euro per due figli, pari a una volta e mezzo una retribuzione media, considerando che lo sconto medio per i fratelli, qualora applicato, raramente superi il 10%. Le differenze di costo sono significative anche a livello geografico: se al Nord Italia il costo medio per una settimana è di 175 euro a tempo pieno, al Centro è di 148 euro, fino a scendere ai 118 euro del Sud. Per il tempo ridotto i costi settimanali diminuiscono, in media, a 102 euro al Nord, 148 euro al Centro e a 58 euro al Sud. Anche il questo caso, Milano risulta la città decisamente più cara con una media a settimana di 218 euro (che scende a 176 euro per l’orario ridotto). Si tratta di circa il doppio rispetto a Bari (dove un centro estivo con orario pieno costa mediamente 100 euro a settimana, scendendo a 49 per l’orario ridotto) e di Napoli (123 euro per il tempo pieno e 60 per quello ridotto). Tra le città del Nord, Bologna è al secondo posto, con 148 euro per il tempo pieno e 98 per l’orario ridotto, mentre Roma si colloca in una situazione intermedia, con 137 euro per il tempo pieno e 90 euro per quello parziale. 

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