Il massimo dei crediti scolastici sarà destinato invece a chi avrà 9 o 10 in condotta, con la possibilità di fare media nel calcolo del voto finale

La guerra al bullismo e agli episodi di violenza in classe, dichiarata dal Governo, passa per la riformulazione delle regole alla base del voto in condatta. Il Consiglio dei ministri ha dato infatti il via libera al provvedimento destinato a punire severamente gli alunni più indisciplinati che adesso, con un voto inferiore al 6 in condotta, incorreranno nella bocciatura automatica, o la non ammissione all’esame di Stato. Ma non solo.

Chi a fine anno infatti si ritroverà un 6 in pagella non potrà cantare subito vittoria. Verrà infatti “rimandato” a settembre, quando dovrà presentare una tesina sul tema dell’educazione civica. Nel caso in cui lo studente dovesse prendere 6 al quinto anno, allora verrà ammesso alla maturità con l’obbligo di presentare l’elaborato sul tema del vivere civile in sede d’esame di Stato. Il massimo dei crediti scolastici sarà destinato invece a chi avrà 9 o 10 in condotta, con la possibilità di fare media nel calcolo del voto finale.

Tradizionalmente riservato alle scuole superiori, il voto in condotta adesso farà il suo ingresso anche alle medie, sostituendo il tradizionale giudizio degli insegnanti. Anche in questo caso la valutazione inciderà sulla media generale dell’alunno. Il provvedimento agisce anche sul criterio delle sospensioni, contemplando la possibilità per l’alunno sospeso, di svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate. “Con la riforma del voto di condotta e della sospensione – ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – riportiamo la cultura del rispetto nelle scuole, e rafforziamo la autorevolezza dei docenti. È anche questa una svolta molto attesa dalla società italiana”. Cambiamenti sicuramente importanti che dovranno passare l’esame delle Camere, e che dunque non vedranno la luce prima del prossimo anno. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata