Gli studenti in presidio permanente, oggi davanti al Ministero per chiedere che Valditara affronti il tema del diritto allo studio
Scuola al via per 7 milioni di studenti. Ieri la campanella, dopo quella suonata a Bolzano il 5 settembre, è risuonata in Piemonte, Trentino e Val d’Aosta, oggi in Lombardia. Entro la fine della settimana tornerà in classe il resto dei ragazzi di tutta Italia. “Quello che conta di più siete proprio voi, è il vostro inizio, perchè il centro di un sistema d’istruzione moderno deve essere la persona”, è il messaggio inviato dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara in questa giornata importante.
L’anno riparte ma non senza polemiche. “Quest’anno, ancora più rispetto agli scorsi, il diritto allo studio non è garantito”, spiega l’associazione Rete degli studenti medi che denuncia i rincari di libri di testo, cancelleria, dizionari, abbonamenti dei trasporti, “che non possiamo permetterci, in costante ed irrefrenabile aumento”. Fino alla fine della settimana gli studenti saranno quindi in presidio davanti alle scuole di tutto il Paese e oggi saranno davanti al ministero dell’Istruzione dalle 16.30, per chiedere che Valditara e il Governo affrontino il tema del diritto allo studio “con l’attenzione che merita”.
A preoccupare anche l’aumento dei casi di Covid registrato in queste settimane. La situazione – come conferma l’ultimo monitoraggio realizzato dall’Iss – è sotto controllo. Ma, come spiega a LaPresse la pediatra e infettivologa Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria all’Università di Parma, “c’è sicuramente una ripresa in tutte le fasce d’età, anche quella pediatrica e adolescenziale”. Esposito rassicura: “Niente allarmismi ma attenzione e senso di responsabilità”. La cosa importante – spiega – “è che se i bambini sono sintomatici, anche con forme respiratorie senza febbre, facciano il tampone e se risultano positivi restino isolati a casa”. E rimanda alle sempre valide le buone abitudini prese in pandemia: “il lavaggio delle mani, soprattutto se per andare a scuola si usano mezzi pubblici, e utilizzare le mascherine nei luoghi più affollati. Perché non bisogna pensare che ormai il Covid non sia più niente: chi lo ha preso recentemente – sottolinea – sa benissimo che può comportare un fortissimo malessere che può persistere per lungo tempo, con sintomi respiratori anche invalidanti, per cui è fondamentale rispettare le norme”.
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