Bocciata con 6 insufficienze a scuola, ma promossa dal Tar. È successo all’Istituto Comprensivo statale Tivoli V, in provincia di Roma, dove, come riporta Il Messaggero, una ragazza è stata ammessa all’anno successivo grazie al Tar perché “non sono state attivate dalla scuola specifiche strategie per i livelli di apprendimento”. La preside dell’istituto ha commentato: “sarebbe stato giusto bocciarla, ora per lei sarà un anno duro”.
Pronta la reazione del vicepremier leghista e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. “Bocciata in prima media con sei insufficienze, per scelta unanime dei professori. I genitori non ci stanno, fanno ricorso con gli avvocati e i giudici del Tar sconfessano i prof e promuovono la ragazza. I giudici del Tar… Vorrei conoscerli. Scelta sbagliata, diseducativa, irrispettosa del lavoro degli insegnanti che per un anno hanno seguito la ragazza. La promozione ‘è un diritto’? Da papà, non penso che così facendo i genitori abbiano aiutato la loro figlia a crescere”.
Valditara: “Al Tar verifiche su procedure, nel merito decidono docenti”
“Leggerò attentamente la sentenza del Tar del Lazio per appurare se ci sono stati difetti procedurali nel percorso che ha portato ad una bocciatura votata all’unanimità per insufficienze, alcune gravi, su 6 materie, oppure se il pronunciamento che ha annullato quanto deciso dai docenti è frutto di un indebito giudizio nel merito del provvedimento”. Così il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sul caso della studentessa di Tivoli.
“Al di là del caso specifico, ho costituito un gruppo di lavoro composto da esperti nel diritto scolastico e nella giurisprudenza amministrativa per definire norme più stringenti affinché, nel rispetto dei diritti di ogni cittadino e fatte salve le verifiche sulla regolarità delle procedure, non vengano messe in discussione valutazioni puramente tecniche che presuppongono specifiche competenze interne all’ordinamento scolastico”, ha aggiunto il Ministro. “Occorre però anche allargare il discorso verso una responsabilizzazione dei genitori all’interno dell’alleanza educativa che non deve contrapporre famiglie e scuola nell’interesse innanzitutto dei giovani”.