Venerdì a Roma mobilitazione nazionale davanti al Ministero
La maturità con due prove scritte, fortemente voluta dal ministro Bianchi per sancire il “ritorno alla normalità” dopo due anni di Covid, continua a non piacere. Non piace agli studenti, in protesta da giorni con occupazioni e sit-in, ma nemmeno alle Consulte degli studenti che si sono espresse, anche loro, negativamente. Un parere che fa il paio con quello del Consiglio superiore della pubblica istruzione che ha deciso di bocciarla: meglio, sostiene il Cspi, ripristinare il maxi orale alle medie ed eliminare la seconda prova di indirizzo, lasciando il tema di italiano uguale per tutti.
Questa è “la conferma definitiva che il ministero sta sbagliando su questo esame”, è il commento della ‘Rete degli Studenti Medi’ che ora, dopo questi due pareri negativi che, a loro avviso, “non lasciano dubbi sul da farsi”, chiedono di essere ricevuti rapidamente a viale Trastevere.
“Siamo contenti che la nostra mobilitazione abbia riscontri istituzionali”, commenta Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi. “Il parere delle Consulte Studentesche – che ieri hanno discusso anche dell’alternanza scuola-lavoro, altro tema caldo – è fondamentale per noi”. Dopo il parere negativo del Consiglio Superiore, prosegue Biancuzzi “questa conferma ci fa capire ancora di più che ora serve costruire un’altra maturità”. E ribadisce: “Venerdì siamo sotto al Ministero a manifestare con gli studenti e le studentesse di Roma, di tutto il Lazio e anche dal resto d’Italia. Ci aspettiamo una convocazione dal ministro“.
Quello che si chiede è che gli esami di Stato “siano coerenti con i percorsi didattici degli alunni fortemente segnati dalle difficoltà della pandemia”, conferma in una nota Flc Cgil. “Crediamo che il Ministro dell’Istruzione, non possa restare indifferente di fronte alla pronuncia del CSPI e di fronte a quanto nelle settimane scorse hanno chiesto nelle piazze le studentesse e gli studenti”, prosegue il sindacato specificando che “non si tratta di una contrapposizione fra rigore e lassismo, si tratta di fare le scelte giuste in una situazione complicata, partendo da una ponderata considerazione di ciò che è accaduto in questo triennio circa la regolarità degli studi e le accidentate vicende che hanno tormentato gli studi dei nostri ragazzi”. E lancia un appello a Bianchi: “Il Ministro tenga conto della realtà che si muove nel Paese e delle istituzioni come il Cspi, e riveda nella giusta direzione le posizioni che finora hanno mostrato di non coincidere con il vero sentire del mondo della scuola”.
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