Non si placano i timori dei presidi per una riapertura delle scuole in sicurezza a settembre. Resta, insistono, il nodo trasporti. Anche se il ministro Enrico Giovannini assicura che il servizio è migliorato, il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, non nasconde la sua “titubanza”. Una delle proposte dei dirigenti scolastici era di creare delle linee di autobus dedicate alle scuole: “Si fa in molti Paesi”, spiega. “Bisognerebbe dedicare due, tre corse nelle fasce di orario critiche”, suggerisce.
I termoscanner negli istituti, non sono una soluzione. La Scuola è un sistema “molto complesso”, ricorda. Ci sono edifici da mille alunni che al mattino entrano in 10 minuti: “Se metto il termoscanner quante code creo? Il portone è uno o due, non abbiamo dieci portoni”, afferma. Quanto alle classi pollaio, per ridurle bisognerebbe costruire più aule. “E’ chiaro che da qui a settembre non si può fare. Ma non abbiamo varato un piano edilizio, quindi da qui a 5 anni non avremo ancora scuole nuove”, affonda Giannelli.
Il presidente dell’Anp è tra chi non ha firmato il protocollo sulla sicurezza, siglato nella notte tra venerdì e sabato tra tensioni e continue interruzioni del vertice. Non lo ha ritenuto abbastanza chiaro sul rimborso dei tamponi solo per il personale fragile: “Crediamo che la genericità della formulazione rischi di sostituire l’esigenza di vaccinarsi con il tampone. Non è questo il modo per incentivarla”.
Lunedì è il primo giorno di vaccinazione anti-Covid aperta in tutta Italia alla fascia di età 12-18 anni senza prenotazione. All’appello manca 1,4 milioni di under 18, ma ci sono forti differenze tra una Regione e l’altra. Nel Lazio, ad esempio, il 72% degli over 12 è già vaccinato. Ad annunciarlo è il presidente della Regione, Nicola Zingaretti: “Stiamo difendendo la nostra comunità per riprendere scuola e università in presenza e non chiudere mai più le imprese per rilanciare economia lavoro. Avanti”, scrive su Twitter.
E’ lo stesso Giannelli però a mettere in guardia: “Promettere ‘basta dad’ è abbastanza realistico, ma vanno fatti almeno due distinguo. Primo, se il governo e tutte le forze politiche ci credono davvero, poi devono essere coerenti e fare in modo che ci siano tutte le condizioni per riuscirci. Secondo: inevitabilmente nelle classi ci saranno dei positivi e le messe in quarantena, e le messe in quarantena non potranno che portare alla dad. La speranza è che questi casi siano il meno possibile, ma sicuramente ci saranno”.
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