L'invito è comunque quello di tenere alta l'attenzione "sull'identificazione, il monitoraggio e la gestione dei nuovi casi"
I casi di contagio da vaiolo delle scimmie sono destinati a salire, ma non c’è alcuna emergenza sanitaria. L’Ema sgombera il campo da dubbi ed equivoci sul vaiolo delle scimmie e dice: “È un virus notevolmente diverso dal Sars-Cov-2, a partire dal fatto che non si trasmette facilmente tra le persone”.”È una epidemia insolita, compresa l’ampia diffusione geografica – spiega Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’Ema – Ma è rassicurante che la maggior parte dei pazienti abbia avuto sintomi lievi e si sia ripresa senza bisogno di cure”. Un dato sul quale insiste sottolineando che “non è una emergenza di salute pubblica”, almeno per il momento. In generale, però, “il rischio per la popolazione generale è basso e non è previsto un massiccio aumento dei casi, anche se è probabile che si verificherà un aumento dei casi”. Ema invita comunque a tenere alta l’attenzione “sull’identificazione, il monitoraggio e la gestione dei nuovi casi”.
Intanto l’Ema sta discutendo i trattamenti e i vaccini disponibili contro il vaiolo delle scimmie con le aziende. “Due medicinali potenzialmente utilizzabili contro il vaiolo delle scimmie sono già autorizzati nell’Ue: Tecovirimat è un antivirale autorizzato per il trattamento del vaiolo, del vaiolo delle scimmie e del vaiolo bovino. Imvanex è un vaccino attualmente autorizzato solo nell’Ue per proteggere gli adulti dal vaiolo, ma i dati sugli animali mostrano efficacia nella prevenzione del vaiolo delle scimmie”.Cavaleri ha sottolineato che sono in corso trattative con Imvanex per estendere l’uso del vaccino. “Siamo in trattative con l’azienda – ha fatto sapere – per preparare un’applicazione per estendere la sua indicazione alla prevenzione del vaiolo delle scimmie sulla base di prove già disponibili”.
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