Lettera di 243 sindaci della provincia di Bergamo, tra cui quello del capoluogo Giorgio Gori 

 "Chiediamo, auspichiamo e sollecitiamo quindi un intervento maggiormente coercitivo che imponga nuove restrizioni: con i dati che tutti conosciamo non è pensabile che ancora oggi ci si debba basare sul buon senso dei cittadini chiamati a rispettare regole soggette alle più varie interpretazioni".

E' quanto si legge nella lettera indirizzata dai 243 sindaci della provincia di Bergamo, tra cui quello del capoluogo Giorgio Gori, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al governatore della Lombardia Attilio Fontana. "Siamo consapevoli dell’importante presenza di attività produttive in Regione Lombardia che grande e operosa hanno fatto la nostra terra, e siamo consapevoli che maggiori restrizioni potrebbero comportare gravi conseguenze economiche, ma al momento tutto questo appare necessario per salvare delle vite e per tutelare il valore primario della salute che non può che precedere quello pur sacrosanto del mercato economico – aggiungono – Al momento riteniamo che l’adozione di coraggiosi nuovi provvedimenti restrittivi possa rappresentare l’unica ed auspicabile soluzione per una tragedia che sembra oggi, che i contagi aumentano inesorabili, non avere fine. I movimenti sul territorio sono ancora troppi, e molti inesorabilente costituiscono un vettore per questo virus.

È arrivato il momento di fermarci, ma per davvero".

"In rappresentanza di tutti i 243 comuni della Provincia e con l’adesione convinta del Presidente della Provincia chiediamo dunque un intervento restrittivo e doveroso, che potrà aiutare a vincere questa guerra", concludono.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata