La titolare del dicastero della Salute: "Non siamo contrari ma per obbligo dove è necessario"

Basta solo nominare la parola 'vaccini' che il dibattito politico s'infiamma di colpo. Il tema è estremamente delicato e ogni passaggio che finisce nella discussione suscita un vespaio di polemiche. Ancor di più, ovviamente, quando a prendere la parola è il ministro della Salute. Giulia Grillo, infatti, è tornata a parlarne in televisione, sostenendo che "non è l'obbligo vaccinale che fa salire la soglia dei vaccinati, ma il dibattito pubblico, la presa di coscienza dei cittadini". La responsabile del dicastero di Lungotevere in Ripa sottolinea più volte, memore anche del feroce scontro politico andato in scena durante tutto l'iter del decreto Milleproroghe, che il governo e la sua parte politica "non sono contro i vaccini, siamo favorevoli". Quello che vuole è che "lo strumento dell'obbligo sia utilizzato in maniera intelligente e solo dove è necessario, come si fa anche in altri Paesi". Poi il ministro, forse inconsapevolmente, dà fuoco alla miccia che fa esplodere la nuova polemica: "È necessario, ad esempio, l'obbligo sul morbillo, mentre non lo è per l'esavalente, per il quale credo sia sufficiente la raccomandazione". Si tratta di una particolare immunizzazione, in genere somministrato entro il primo anno di vita di un bambino, che protegge da patologie come la difterite, il tetano, la pertosse acellulare, la poliomielite, l'epatite B e dall'haemophilus influenzae di tipo B. Malattie che possono risultare fatali.

Alle dichiarazioni di Grillo reagisce immediatamente l'opposizione. Il capogruppo del Pd in commissione Sanità al Senato, Davide Faraone, definisce il ministro della Salute "irresponsabile". Per l'esponente dem si tratta "dell'ennesima giravolta antiscientifica, un'altra idea strampalata: dopo l'obbligo flessibile arriva l'obbligo intelligente. Cosa ci sia di intelligente in una proposta che prevede l'obbligo solo per il morbillo e solo una raccomandazione per l'esavalente lo saprà solo lei – attacca – e probabilmente la scienziata Taverna. Questo è un governo di cialtroni che gioca sulla pelle dei più piccoli". Prova a prenderla alla larga, invece, la collega di partito, Caterina Bini: "Forse abbiamo capito male. La ministra ha detto di non essere contraria ai vaccini, ma di preferire l'obbligatorietà per il morbillo ma non per l'esavalente. Non crediamo alle nostre orecchie".

Sempre dal Pd arriva la replica del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che annuncia pubblicamente: "Noi manteniamo l'obbligo su tutte le vaccinazioni, prima di tutto vengono i bambini ed il diritto alla salute". Il governatore poi batte simbolicamente i pugni: "Basta con le parole che disorientano le famiglie".

Anche in Forza Italia, però, le parole della Grillo suonano stonate: "Sarebbero gravissime per qualsiasi ministro della Salute, diventano inaudite per un ministro che è anche un medico. Come si può contravvenire alle indicazioni del mondo scientifico che ha provato in modo certo la necessità anche del vaccino esavalente?", si domanda il vicepresidente dei senatori azzurri, Maria Rizzotti, membro della commissione Sanità di Palazzo Madama. "Affermare che l'obbligatorietà dovrebbe riguardare solo il vaccino contro il morbillo, prevedendo per gli altri la semplice raccomandazione, è da un canto una posizione irresponsabile e incredibile, dall'altro un maldestro tentativo di tenere a bada la sparuta minoranza ideologica di No Vax, ai quali il M5S in campagna elettorale ha fatto promesse impossibili da mantenere", aggiunge lanciando infine un appello all'alleato di governo: "Le parole della Grillo sono davvero incommentabili e dovrebbero spingere gli amici della Lega ad abbandonare i compagni di viaggio al più presto possibile".

 

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