di Donatella Di Nitto

Roma, 12 ago. (LaPresse) – Il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, entra a gamba tesa nel dibattito politico sull’immigrazione. In una intervista a Famiglia cristiana online, il numero due dei vescovi attacca l’esecutivo italiano: “E’ il governo che è del tutto assente sul tema immigrazione. Non basta salvare i migranti in mare per mettere a posto la coscienza nazionale”. Secondo Galantino infatti l’Italia “ha sempre scritto leggi che in buona sostanza respingono gli immigrati e non prevedono integrazione positiva”.

Sotto l’attacco della Cei infatti c’è la Bossi-Fini con “pratiche per la richiesta di asilo lunghissime, un calvario la richiesta di permesso di soggiorno”. Il risultato, spiega il segretario generale della Cei, è che “parcheggiamo gli immigrati qui e là in Italia. Se invece ci fosse almeno uno straccio di permesso di soggiorno provvisorio potrebbero lavorare e la gente non li vedrebbe più bighellonare in giro e non direbbe che mangiano a spese degli italiani già in crisi. Ma nessuno spiega che è la legge che impone la non integrazione”.

Monsignor Galantino non si esime poi nel replicare agli attacchi di Matteo Salvini e Beppe Grillo. A pochi giorni della sua intervista a Radio Vaticana, nel corso della quale aveva etichettato il leghista e il comico “piazzisti da quattro soldi”, a Famiglia Cristiana rincara la dose: “I piazzisti sono molti, piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti”.

E inoltre “su quei piazzisti molti ci sguazzano. La percezione diventa notizia e alimenta le polemiche. I media, alcuni non tutti, ci vanno dietro, alimentano la polemica, non raccontano qual è la realtà”. “Smettiamo una volta per tutte con la richiesta al Papa di portare immigrati in Vaticano e ai vescovi di ospitarli nelle chiese e nei seminari – prosegue riferendosi alle parole di Salvini -. E’ un mantra che non si può più ascoltare”. “Forse se visitassero i campi profughi e le Caritas – conclude – li aiuterebbe a capire”.

La risposta di Salvini non si fa attendere. Il leader del Carroccio interroga “gli amici cattolici” e chiede: “Questo Galantino ha rotto le scatole?”. “L’immigrazione senza limiti e senza regole – aggiunge – è solo caos. L’Italia, continua, “è ancora una Repubblica, o dipende dal Vaticano?”. Della stessa idea anche l’alleato Maurizio Gasparri (Fi), che accusa il segretario della Cei di “inserirsi nella polemica politica con parole non consone a un ruolo cui è giunto impreparato e per il quale è giudicato inadeguato dal novanta per cento dei vescovi italiani”.

Ironica invece Daniela Santanché che rileva nelle parole di Galantino “furore ideologico”, “sempre e comunque dalla parte opposta degli italiani”. La pensa diversamente Arturo Scotto, capogruppo di Sel alla Camera: “Nelle parole di monsignor Galantino c’è una doppia verità: un governo inconsistente e una destra in salsa leghista e grillina che specula sulle paure. Fanfaroni e irresponsabili”. Per il partito di governo parla Emanuele Fiano (Pd): “Non esistono – dice -democrazie senza critiche: ben venga chi vuole sferzare il governo perché faccia di più. Ma penso che sull’immigrazione stiamo facendo molto. Perciò che monsignor Galantino dica che si può fare di più lo accetto, che affermi che l’azione del governo è totalmente insufficiente non lo accetto”.

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