L'ex candidato sindaco di Milano: "Con Salvini leader del centrodestra Silvio perderà le elezioni"

Silvio Berlusconi non benedice Stefano Parisi nè come leader di centrodestra men che meno come guida di Forza Italia. "Parisi cerca di avere un ruolo nel centrodestra, ma avendo questa situazione di contrasto con Salvini credo che questo ruolo non possa averlo" tuona l'ex Cav ai microfoni di Radio Anch'io, come dire che la fuga in avanti dell'ex di Fastweb non era autorizzata. La posizione del leader di Forza Italia non cambia e non intende cambiare fino al 5 dicembre, quando si parlerà dei risultati del Referendum costituzionale e dei possibili scenari. Restare uniti e abbassare i toni, questa la strada che l'ex premier vuole percorrere, tanto da derubricare il 'divorzio di Firenze' a "scontri personali e non rotture definitive".  "Al di la di quel che appare negli ultimi giorni il centrodestra è compatto" ripete Berlusconi e "tutti insieme ci candideremo alla guida del Paese con un programma comune". E chi minaccia la rottura o provoca con affermazioni "la parola centrodestra non la uso neanche più avverte: "Chi rompe la coalizione si condanna all'irrilevanza".

Parisi però non ci sta e all'avviso di licenziamento risponde così: "Se Berlusconi vuole che Salvini sia il leader del centrodestra stia con Salvini e perde le elezioni. L'Italia non è Lepenista". L'ex candidato sindaco di Milano, oggi nel salotto di Bruno Vespa a Porta a Porta lo dice a chiare lettere "io vado avanti, nessun passo indietro" e comunque si dice sicuro che il leader azzurro "non mi mollerà" perché "non si fa guidare da Salvini". Parisi si rifà all'intervista che Berlusconi ha rilasciato al Corriere della Sera nella quale gli offriva un appoggio incondizionato e sostiene: "Non so cosa e' accaduto tra venerdi' ed oggi, ma so che bisogna essere stabili perche' altrimenti si genera confusione e sconcerto, la gente non capisce e poi resta a casa quando si tratta di andare a votare".

Di certo Parisi non ha raccolto consensi e senza Berlusconi sa di non poter andare avanti. Lo stesso Angelino Alfano, che lo aveva sostenuto a candidato sindaco di Milano, non si trattiene nel dire: "Parisi ha fatto flop come federatore e non può fare il leader di Forza Italia". Secondo il leader di Ap infatti Mister Chili "il federatore non può farlo perché i potenziali federati hanno detto che non vogliono essere federati da lui, il leader di Forza Italia non lo può fare perché il posto è saldamente occupato da Berlusconi e un nuovo partito non ha la forza di fondarlo". Della stessa idea Renato Brunetta che spiega a chiare lettere: "Del centrodestra italiano c'è un unico leader e un unico federatore, ed è Silvio Berlusconi". Ora la missione del presidente azzurro "è mettere insieme tutte le destre italiane, Salvini, Meloni, Fitto, Quagliariello, Rotondi, Forza Italia. Metterle insieme per una coalizione o meglio ancora per un soggetto politico unico vincente". Quindi, aggiunge il capogruppo alla Camera, "se Stefano Parisi vuole partecipare a questo processo, a cui tutti noi stiamo lavorando da sempre, ben venga. Se invece Stefano Parisi vuole un altro percorso che si unisce a chi in questo momento sta con Renzi, gli Alfano, i Veridini e così via, si accomodi. Senza rancore.

Ad andarci giù pesante è Salvini che sostiene: "Parisi? Finito, discorso chiuso che non merita neanche tre secondi di discussione". "Lui – aggiunge il segretario del Carroccio – ci ha definito 'quella roba li', ma a Firenze c'era una marea di gente perbene. Lui sta con tre veterodemocristiani che hanno cambiato diciotto partiti e rappresenta solo se stesso. Parisi dice che siamo estremisti e pensa ad Alfano e Verdini. Tieniteli e goditeli".

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