Riforma condomini, Salvini frena e Fratelli d’Italia fa marcia indietro

Riforma condomini, Salvini frena e Fratelli d’Italia fa marcia indietro
(Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

Tra le novità della proposta di legge, laurea per gli amministratori e chi è in regola ‘aiuta’ i morosi

Dibattito acceso sulla proposta di legge di riforma dei condomini presentata da Fratelli d’Italia alla Camera. La Lega non ci sta, il vicepremier Matteo Salvini frena e il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, osserva che “è indispensabile un confronto tra tutti i soggetti interessati in grado di costruire una posizione di buon senso a tutela della casa degli italiani, senza la quale Fratelli d’Italia ritiene che non potrà proseguire il suo iter”.

Salvini: “No a nuove norme e nuova burocrazia per condomini

“Niente nuove norme e nuova burocrazia per i condomini e per gli inquilini che adempiono al loro dovere”, ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ai microfoni di Rtl 102.5, a proposito della proposta di legge, presentata a Montecitorio, sulla riforma dei condomini. Dopo che fonti della Lega avevano fatto sapere: “La riforma bis del condominio, così come ipotizzato dalla pdl 2692, presenta evidenti criticità e non è condivisa dalla Lega”.

I dettagli della proposta di legge sulla riforma dei condomini

Basta all’amministratore di condominio ‘fai-da-te’, è il tempo di introdurre una figura professionale riconosciuta, con responsabilità concrete e reali poteri di intervento. Questo il cuore della riforma dei condomini contenuta nella proposta di legge, presentata a prima firma della deputata FdI Elisabetta Gardini. Fondamentalmente – come si legge nella presentazione della pdl alla Camera dei deputati – si punta a mettere in campo una ”disciplina più puntuale delle figure dell’amministratore e del revisore condominiale”, oltre che ”nel rimuovere le incertezze interpretative” che poi portano all’incremento del ”numero di contenziosi ingiustificati” relativi ai condomini. Tanto per cominciare, per esempio l’amministratore dovrà essere laureato.

Le discussioni condominiali che poi diventano ”controversie” da soli rappresentano il 35% delle cause civili; tra queste, ”impugnazioni dei rendiconti e procedimenti per la riscossione forzosa dei contributi condominiali”, rappresentano ”una parte sempre più significativa”. Uno dei punti sostanziali della proposta di riforma è quindi anche lo stop ai contanti per introdurre tracciabilità e maggiore trasparenza, e il fatto che a pagare per i morosi, in caso di insolvenza verso i fornitori del condominio, sarà chi è in regola attraverso l’ingresso nel conto corrente. Inoltre è prevista l’istituzione di una lista ufficiale degli amministratori di condominio al ministero delle Imprese e del made in Italy.

La pdl di FdI: 17 articoli, testo a 13 anni dalla riforma del 2012

La proposta di legge (‘Modifiche al codice civile e alle disposizioni per la sua attuazione in materia di disciplina delle parti comuni del condominio, nomina e attribuzioni dell’amministratore e del revisore condominiale e attribuzioni dell’assemblea, nonché istituzione dell’elenco nazionale degli amministratori di condominio e dei revisori contabili condominiali’) arriva a 13 anni dalla riforma del 2012. Al momento – cioè quando non è ancora stata incardinata – 17 articoli.

L’assunto di partenza – come viene raccontato nella scheda di presentazione della pdl – ”risulta ormai anacronistica la figura del condomino-amministratore privo di qualsivoglia formazione, il quale non può più garantire gli interessi del condominio e degli altri soggetti coinvolti, ancor meno quelli economico-sociali, e che ciò nonostante ancora oggi può occuparsi della gestione di immobili anche molto complessi, con i conseguenti e gravosi carichi di responsabilità”.

Tra le principali novità, arriva l’obbligo della laurea per gli amministratorio di condominio, con un nulla osta che salvaguarda chi, alla data di entrata in vigore della legge, risulta già iscritto ad albi, ordini o collegi dell’area economica, giuridica o tecnica (riguarda anche geometri, periti, ragionieri); l’istituzione di un elenco ufficiale degli amministratori di condominio al ministero delle Imprese e del made in Italy, dove sarà obbligatorio iscriversi per esercitare la professione (e dove dovranno iscriversi anche i revisori contabili condominiali); resterà obbligatoria anche la formazione per tutti.

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