I giudici della quinta sezione penale della Corte di Cassazione hanno rinviato al 17 dicembre 2025 il processo Open Arms, che vede imputato il ministro Matteo Salvini. Il rinvio è stato chiesto dall’avvocata Giulia Bongiorno, per un’indisposizione fisica.
L’ex ministro dell’Interno e attuale ministro dei trasporti era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, dopo aver impedito lo sbarco di 147 persone, tra cui minori, soccorse dalla Ong Open Arms nel corso di 3 salvataggi nell’agosto 2019. Dopo l’assoluzione da parte del Tribunale di Palermo, i PM della Procura della Repubblica di Palermo hanno proposto ricorso per cassazione per saltum.
Open Arms, Oscar Camps: “Nessun essere umano può essere oggetto di decisione politica”
“Attendiamo la Corte, abbiamo affrontato questo processo con la convinzione di affermare che nessun essere umano può diventare oggetto di una decisione politica. Di questo vogliamo parlare negli spazi istituzionali previsti, per strutturare politiche idonee e non continuare a trattare questi temi in tribunale. Noi, oggi come 10 anni fa quando siamo nati, vogliamo continuare a difendere le politiche migratorie europee basate sulla tutela dei diritti umani. In questi 10 anni in mare abbiamo soccorso oltre 75.000 vite: continueremo a farlo, continueremo a operare nella cornice normativa prevista, anche se in molti casi ci sembra che le istituzioni abbiano un atteggiamento persecutorio nei nostri confronti invece che di tutela per la vita delle persone. Per questo oggi rilanciamo Rotta comune, la nostra campagna che denuncia la deriva securitaria dei soccorsi in mare e chiede all’Europa di cambiare direzione. Salvare non è un crimine”. Lo ha detto Oscar Camps, fondatore della Ong Open Arms.
Salvini a Fs: “Processo rinviato, speriamo portiate fortuna”
“Speriamo portiate fortuna, oggi doveva essere la giornata del mio processo in Cassazione è stata aggiornata alla settimana prossima, quindi organizza qualcos’altro Stefano così andiamo avanti fino a Natale, poi anno nuovo, vita nuova, processo nuovo…”. Così il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo alla presentazione dell’aggiornamento annuale del piano strategico in corso all’auditorium Parco della Musica a Roma.
Open Arms, Ong: “Vorremmo dialogo con istituzioni”
“Al 17 dicembre ci arriveremo con lo stesso spirito con cui siamo arrivati oggi, convinti cioè della missione che abbiamo condotto nel 2019. Abbiamo sempre creduto nelle istituzioni e nella magistratura e ci arriviamo convinti di essere parte civile fino in fondo. Nei nostri ricordi c’è sempre quello che è accaduto in mare e ci sono le persone che abbiamo tratto in salvo non solo in quell’occasione, ma anche in questi dieci anni, oltre 73mila persone”. Così Valentina Brinis, advocacy officer di Open Arms, commentando il rinvio al 17 dicembre dell’udienza in Cassazione chiesto dall’avvocata Giulia Bongiorno, che difende il ministro Matteo Salvini, per un’indisposizione fisica. “Chiediamo di essere interlocutori istituzionali e non dei nemici – aggiunge Brinis – tant’è che negli ultimi 3 anni abbiamo passato non solo noi, ma anche tutte le altre organizzazioni del soccorso in mare, moltissimo tempo nelle aule dei tribunali. Vorremmo che questo tempo venisse investito per dialogare con le istituzioni e raccontare loro in maniera pacata e senza scontri politici quello che accade nel Mediterraneo. Per qusto abbiamo lanciato una campagna, ‘Rotta comune’, con la quale raccontiamo le nostre proposte che formuliamo alle istituzioni”. Interpellata sulla situazione nel Mediterraneo, Brinis ha spiegato che è “sempre identica a se stessa. Se c’è bel tempo le persone partono, indipendentemente da tutte le politiche che si mettono in atto. Purtroppo, partendo in maniera irregolare e con barche sovraccariche, è più facile che incontrino imprevisti e anche incidenti, che in molti casi portano alla morte di persone. Quest’anno sono morte oltre 1500 persone”.

