Si è conclusa a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri. Approvato, tra gli altri provvedimenti all’ordine del giorno, il dl Milleproroghe.
Pd: “Vogliamo tempo per confronto”
“Per un mese la Commissione Bilancio è stata completamente ferma. Non ha discusso, non ha emendato. Ha atteso ordini dal governo. È il segno più evidente della deriva che questa destra sta imponendo alle istituzioni: un Parlamento svuotato di ruolo e una maggioranza ridotta a braccio esecutivo di Palazzo Chigi. Ora questi ordini stanno arrivando, attraverso gli emendamenti trasmessi oggi, con l’esecutivo che è costretto a riscrivere un testo che non stava in piedi a causa delle guerre intestine della maggioranza. La manovra è un patchwork improvvisato di tasse occulte, condoni e rottamazioni leghiste, proroghe senza visione e bonus a pioggia chiesti da Fdi. Con una tassa sui pacchi che colpisce piccoli consumatori e imprese, mentre il caos generato dai conflitti sui dividendi che certificano la guerra sotterranea nella maggioranza, si è trasformato oggi nel demansionamento del vicepresidente Tajani da parte dell’azionista di riferimento Berlusconi”. Così il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, e il capogruppo dem in commissione Bilancio, Daniele Manca.
“Nelle prossime ore arriveranno altri testi che cambieranno la faccia di questa manovra e noi pretendiamo che venga garantito il giusto tempo per i subemendamenti e il confronto in commissione. Avevamo denunciato che questa legge di bilancio non stava in piedi e le ‘correzioni’ governative che stanno arrivando, per trovare la quadra tra le tensioni della maggioranza, ci danno ragione. Intanto il Milleproroghe diventa la prova di uno Stato che vive sospeso, i bonus sul lavoro tornano come ogni anno con Giorgia Meloni Premier e non c’è nessun sostegno a salari sempre più poveri, men che meno a produttività e formazione. Tutto questo mentre i dossier strategici, come quello sulle politiche industriali e sulle telecomunicazioni, restano bloccati nel pantano costruito da Urso e Giorgetti. Meloni e i suoi ministri parlano di ‘piena legittimità democratica’, ma nei fatti stanno costruendo un modello ungherese: Camere ridotte a passacarte, maggioranza supina, bilancio deciso fuori dalle sedi previste dalla Costituzione. Chiediamo che il governo venga immediatamente in Senato in Commissione Bilancio con testi completi e definitivi, numeri verificabili e tempi certi. L’Italia non può permettersi una sessione di bilancio trasformata in una farsa procedurale. Serve rispetto per le istituzioni, per i cittadini e per le opposizioni che stanno lavorando mentre la destra sempre più divisa si divide le spoglie di un’Italia sempre più in difficoltà”, concludono Boccia e Manca.
MiTur: “Nuovi termini per 3 misure turismo“
“Il decreto-legge Milleproroghe, approvato oggi in Consiglio dei ministri, sancisce il rinvio della scadenza di alcuni termini normativi inerenti al settore del turismo. In particolare: le strutture ricettive o termali potranno usufruire delle procedure autorizzative semplificate per realizzare progetti di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 31 dicembre 2026; entro il 31 marzo 2026 piccole e microimprese di somministrazione di alimenti e bevande e quelle turistico-ricettive potranno stipulare polizze assicurative a copertura dei danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali, garantendo così la possibilità di operare una scelta più consapevole, nell’ottica di incrementare la competitività del comparto; gli intestatari catastali di strutture ricettive all’aperto, in cui sono presenti allestimenti mobili di pernottamento dotati di meccanismi di rotazione in funzione, dovranno presentare gli atti di aggiornamento di mappe catastali e del Catasto fabbricati, relativi agli allestimenti mobili in strutture ricettive all’aperto, nell’ambito degli adempimenti richiesti dalla normativa sulla irrilevanza catastale degli allestimenti mobili in strutture ricettive all’aperto, entro il 15 dicembre 2026″. Lo afferma il Ministero del Turismo in una nota, sottolineando che “l’ampliamento di questi termini va incontro alle esigenze degli operatori del turismo, concedendo loro uno spazio temporale più ampio per accedere a una serie di misure volte al potenziamento e alla crescita dell’industria turistica”.

