La segretaria del Pd, Elly Schlein, rinnova la fiducia nei confronti di Matteo Ricci, eurodeputato Pd ed ex sindaco di Pesaro, coinvolto nell’inchiesta ‘Affidopoli‘, in vista delle elezioni regionali nelle Marche. “Come abbiamo detto già l’altro giorno, il Partito democratico è al fianco di Matteo Ricci in questa campagna. È e rimane il nostro candidato presidente. Ha già detto di essere completamente estraneo ai fatti che sono emersi. Abbiamo fiducia nella magistratura e speriamo che l’intera vicenda venga chiarita al più presto. Ma il Pd è assolutamente al suo fianco”, ha dichiarato Schlein a margine di un convegno alla Camera.
Bettini (Pd): “Ricci chiarirà, non si sfilacci dialogo per alternativa”
Anche Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in un post su Facebook si esprime sulla candidatura di Ricci alla presidenza della Regione Marche. “Ho appreso con un sentimento di profonda condivisione – scrive Bettini – l’appello di Matteo Ricci di andare avanti nella sua battaglia contro la destra (e la dichiarazione netta di Elly Schlein che è lui il candidato del Pd). Nel caso di Ricci già alcune verità sono emerse. Ricci ha commesso l’errore di dare fiducia ad un suo collaboratore sulla testa del quale cade l’ipotesi di reato. Si faccia avanti un solo leader o amministratore che nella sua vita non abbia commesso tale ingenuità. Sono certo che Ricci chiarirà tutto”.
“Non è giusto – prosegue – che sia sufficiente un avviso di garanzia e l’avvio di un procedimento giudiziario per spezzare le gambe a chiunque, da una parte o dall’altra, amministra la cosa pubblica. Spero che non si sfilacci il dialogo talvolta difficile, eppure essenziale e risolutivo, per costruire nelle Marche e in Italia, un’alternativa. Sarebbe un prezzo spropositato e un condizionamento eccessivo della politica all’autonoma attività dei giudici. Tanto più quando l’ipotesi in questione è fragile e dubbia”.
Affidopoli, Ricci (Pd): “Mai occupato di appalti, a Conte ho spiegato tutto”
“Io non mi sono mai occupato di affidamenti o di appalti, non è una cosa che per legge spetta al sindaco, ma alla struttura amministrativa e dirigenziale”. Così l’eurodeputato Pd e candidato alla guida della Regione Marche Matteo Ricci, intervistato da ‘la Repubblica’, in merito all’avviso di garanzia ricevuto per la vicenda ‘Affidopoli’ a Pesaro. Mentre il Pd lo ha sostenuto, il M5S ha messo in pausa la campagna. “Io ho spiegato tutto, quel che sto dicendo a voi l’ho detto prima a Conte. Voglio però aggiungere una cosa. La mia passione politica è iniziata nel 1984, avevo 9 anni, come ogni estate andavo alla festa dell’Unità con mio nonno, ex minatore in Belgio. E quell’anno la festa era tappezzata dai manifesti di Enrico Berlinguer, che era morto da poco. Chiesi chi fosse e lui mi rispose: era una persona onesta e perbene, stava sempre dalla parte dei più deboli. Io sono figlio di quella storia, l’onestà e la trasparenza sono i miei valori, esattamente come lo sono dei Cinque stelle”.
Renzi: “Bocchino veggente o ha rapporti con qualche toga bruna?”
“Italo Bocchino, consulente di Acquaroli, da settimane evoca il fatto che Matteo Ricci non sarà il candidato del centrosinistra nelle Marche per imprecisate vicende giudiziarie”, scrive in una nota il senatore Matteo Renzi, leader di Italia viva. “All’improvviso – prosegue – arriva un avviso di garanzia a Ricci per una vicenda assurda e tutti si ricordano delle parole di Bocchino. Si pone adesso il grande quiz dell’estate: Italo Bocchino ha rapporti con qualche toga bruna o qualche esponente dei servizi oppure è semplicemente un profeta visionario che la società contemporanea insiegabilmente non riconosce come un grande veggente?”.

