“Una giornata importantissima, soprattutto sul tema dell’unanimità. Questo è un provvedimento che va sulla scia dei tanti presi sul tema della tutela della donna, ma soprattutto è importante perché ha posto il focus sull’istituzione della fattispecie di reato di femminicidio e, quindi, del movente di genere”. Così la deputata Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, commenta con LaPresse l’approvazione all’unanimità da parte del Senato del disegno di legge per l’introduzione nel codice penale del nuovo reato specifico di femminicidio, punito con l’ergastolo. “È un passo in avanti per l’Italia, che nuovamente diventa esempio virtuoso a livello europeo e internazionale nella lotta alla violenza di genere“, aggiunge. Il reato di femminicidio, spiega Semenzato, “intanto lo identifica, lo caratterizza, gli dà una specificità e quindi lo riconosce. Riconosce che ci sono degli omicidi che vengono commessi perché legati al genere: uccido una donna perché donna”. Ma nel provvedimento ci sono anche altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime.
“Questo provvedimento guarda alle misure cautelari, e quindi parla di prevenzione, ma riguarda anche un aspetto importante, quello della formazione dei magistrati, degli operatori socio-sanitari. Un provvedimento completo e complesso“, rivendica l’onorevole. Aggiungendo però che ci sono anche altri passi da fare per contrastare la violenza di genere: “Parte da una relazione di controllo e di possesso nei giovanissimi, che non accettano il no e l’autonomia e l’indipendenza”, denuncia Semenzato, “il ruolo sociale e sociologico della donna è profondamente cambiato e la nostra autonomia fa paura. Quello su cui dobbiamo lavorare è una relazione sana tra uomini e donne“, soprattutto nei giovanissimi, perché “è nella nostra autonomia che si gioca il futuro del domani, che è nelle mani delle donne”.
E conclude: “Se è patriarcato? Un patriarcato nuovo. Il patriarcato per molti aspetti è stato scardinato, ma ha nuove forme, nuovi aspetti che passano purtroppo anche attraverso i social e la comunicazione distorta“. In definitiva, “vecchie forme di patriarcato si uniscono a nuovi stereotipi di genere”.